VIDEO | Cgil, Cisl e Uil si uniscono all’appello rivolto alla Commissione europea per rendere i sieri e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale
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La pandemia non può essere occasione per realizzare profitti: tutti hanno diritto a ricevere il vaccino e le cure adeguate, ovunque si trovino nel mondo. Si basa su questo principio la raccolta firme, partita dal basso e avviata a livello europeo per chiedere la sospensione dei brevetti sui vaccini anti-Covid. Un’iniziativa a cui hanno aderito anche i sindacati: questa mattina a Crotone, Cgil, Cisl e Uil sono scesi in piazza e hanno contribuito alla campagna, unendosi all’appello rivolto alla Commissione europea affinché «faccia tutto quanto in suo potere per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale, accessibile gratuitamente a tutti e tutte».
Vaccini accessibili a tutti
«I costi della ricerca e delle nuove tecnologie sanitarie – spiega Fabio Tomaino della Uil di Crotone - sono a carico dei contribuenti ma i brevetti consegnano alle aziende farmaceutiche private la possibilità di monopolizzare e decidere chi può accedere ai vaccini e a quale costo. La pandemia dovrebbe innescare un meccanismo di solidarietà, mentre le aziende private ne fanno un grande profitto, che non è più accettabile. Chiediamo quindi la liberalizzazione dei brevetti per impedire un sistema di monopolio unilaterale e che utilizza fondi pubblici per creare tecnologie sanitarie private e quindi grandi profitti. Noi rivendichiamo anche trasparenza su efficacia e sicurezza dei vaccini».
Questione di democrazia e giustizia sociale
«Non si tratta di una mera questione economica –aggiunge Vincenzo Zizza, dirigente della Cgil di Crotone – ma un fatto di libertà. È risaputo che col tempo avremo sempre maggiori problemi con le pandemie e liberalizzare e rendere gratuiti i vaccini non sarebbe solo una dimostrazione di grande umanità ma anche di democrazia e giustizia sociale».
«Ci sono sperimentazioni partite da strutture pubbliche di cui si sono appropriate poi alcune società private – evidenzia Luigi Tallarico della Cisl Magna Grecia – Noi riteniamo che quando c’è una pandemia in atto, lo spirito solidaristico e la necessità che si arriva all’immunizzazione di gregge debbano prevalere sul business. Non si può fare profitto su un vaccino, mettendo a rischio la salute dell’intera umanità».