Alla fine il telefono è squillato e da oggi pomeriggio, dopo la nostra intervista alla vicepresidente nazionale dell’Aipd Emily Amantea, sono partite all'ospedale di Cosenza le vaccinazioni delle persone affette da sindrome di Down.

Qualche giorno fa avevamo incontrato Emily nella sede cosentina dell’associazione. Ai nostri microfoni aveva denunciato la situazione drammatica di tanti ragazzi e adulti, blindati in casa da un anno e privati di una socialità per loro vitale, e delle loro famiglie costrette a convivere col terrore che persone, già molto fragili, potessero contrarre il virus con conseguenze devastanti.

Ma nonostante questa condizione di precarietà, e nonostante lo stesso Ministero della Salute avesse indicato le persone affette da sindrome di Down come una categoria da collocare in cima alla lista, per loro non era possibile neanche prenotarsi per ricevere il vaccino.

In Calabria (è cronaca di ogni giorno) la situazione sul fronte dei sieri anti-Covid, sta avendo più di un intoppo e a pagarne le conseguenze sono soprattutto le persone maggiormente in difficoltà che, spesso, non riescono neanche a ricevere una risposta da parte delle istituzioni e vengono lasciate in un limbo doloroso.

Dopo il nostro servizio, uno spiraglio si è aperto e, nel pomeriggio, i primi ad essere vaccinati all’ospedale dell’Annunziata hanno festeggiato con una foto ricordo.

«Vogliamo ringraziare il punto ospedaliero di Vaccinazione dell’azienda ospedaliera di Cosenza nella persona del responsabile delle vaccinazioni, il dottor Roberto Pellegrino, il commissario straordinario Isabella Mastrobuono e la nostra presidente nazionale, che tanto ha lavorato per la priorità alle nostre persone, Tiziana Grilli», ha detto Emily Amantea che non ha nascosto la gioia e l'emozione.
Le famiglie da oggi potranno vivere questo periodo, così drammatico per tutti, con una punta in più di serenità.