Il Codacons ha annunciato che denuncerà Regione Calabria e il commissario Guido Longo per concorso in omicidio ed abuso di atti d’ufficio. «Un atto dovuto – si lelle in una nota - per le gravissime anomalie nelle vaccinazioni in quella che, oramai, è la regione cenerentola d’Italia».

«Se il vaccino è così indispensabile, come sostiene il Cts ed il Governo - sostiene Francesco Di Lieto, del Codacons - allora averne ritardato la somministrazione ai soggetti più esposti, ha colpevolmente contribuito ad agevolarne i decessi».

«Riteniamo – prosegue - sussistano delle evidenti responsabilità dei vertici regionali per la morte di decine di tutte le persone fragili non vaccinate per il colpevole e conclamato ritardo nel piano vaccinale. E questo mentre nella nostra regione ci sono ben 70mila fiale inoculate a soggetti “altri” ovvero non rientranti nella categoria dei soggetti più fragili. In buona sostanza si è preferito privilegiare gli “amici” piuttosto che i nostri anziani costretti a subire ritardi pesantissimi e che, ancora oggi, non sanno quando saranno vaccinati».

Per questo motivo il Codacons ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro in cui si chiede di aprire una indagine sull’operato della Regione Calabria per la possibile fattispecie di concorso in omicidio colposo ed abuso di atti d’ufficio.

«Qualora dovesse emergere anche un solo caso di un soggetto “fragile” deceduto per Covid, a causa dei ritardi nella vaccinazione, riteniamo si debba chiedere conto a chi sta giocando con la nostra salute. Il tutto – conclude Di Lieto - fermo restando il risarcimento di tutti i danni subiti dagli anziani, per i rischi sanitari cui sono stati colpevolmente esposti dalla evidente incapacità di garantire ed attuare un piano vaccinale».