Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Sceglie la “via della cattura”, e non dell’abbattimento, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato nuovamente per fronteggiare l’emergenza della vacche sacre. Il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, questa volta ha convocato la massima assise provinciale - di cui fanno parte i vertici di forze dell’ordine e magistratura - a Cittanova, bissando una analoga iniziativa che, sulla questione degli animali vaganti che costituiscono un pericolo, si era tenuta due mesi a Taurianova.
«Abbiamo deciso di formare una task force - ha dichiarato il prefetto - di cui faranno parte anche gli operatori della protezione civile regionale, per fare in modo di intervenire nelle aree dove più frequenti sono gli avvistamenti e provvedere alla cattura degli animali. Saranno i Comuni ad allertare per la presenza dei bovini, e successivamente ci si impegnerà per la cattura e il trasporto in una struttura messa a disposizione dal Parco d’Aspromonte».
Di Bari ha chiarito che con la vigente normativa, non è previsto alcun abbattimento pilotato degli animali, tranne in quei casi in cui è accertata una flagrante situazione di pericolo. Al Comitato hanno partecipato oltre che i sindaci di Cittanova e Taurianova, Francesco Cosentino e Fabio Scionti, anche il capo della protezione civile Carlo Tansi e un delegato dell’Asp. Il prefetto ha voluto che ad assistere alla riunione fossero anche due delegati del comitato cittadino sorto di recente proprio per chiedere interventi energici delle istituzioni, in ragione di una emergenza che si strascina da decenni e che negli ultimi mesi si è vistosamente aggravata.
«Ci daremo un monitoraggio di due mesi - ha concluso il prefetto - al termine dei quali faremo il punto sugli interventi fatti. La nostra attenzione è massima oltre che per evitare situazioni pericolo, anche per ribadire una volta di più che sul territorio non ci sono zone franche». All’uscita dalla riunione soddisfazione è stata espressa da Domenico Antico, componente del comitato “no bull”, il quale, oltre a ringraziare il prefetto per l’interlocuzione avviata, ha anche detto che «in questo momento si può passare dalle parole ai fatti».
!banner!
Il fenomeno delle vacche sacre è decennale nella zona aspromontana, infestata da animali che - in molti casi sprovvisti di riferimenti alla loro tracciabilità - appartengono anche a famiglie di mafia radicate che, in tal modo, hanno sempre esercitato anche un dominio sui terreni costringendo spesse volte i proprietari a cederli per evitare rischi di sorta.