È stato condannato alle pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione Carmelo Furci di Lamezia Terme e coinvolto nell’operazione “Buitre Malo” messa a segno la mattina del 12 novembre 2019 dai militari del nucleo mobile della Guardia di Finanza del gruppo di Lamezia Terme.

Furci era stato giudicato con rito abbreviato e in primo grado condannato a 9 anni e 7 mesi di reclusione per i reati di estorsione, usura, porto e detenzione illegale di armi da guerra, detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio, illecita detenzione di 100mila euro e detenzione illecita di una divisa dei carabinieri. Si è concluso oggi il processo in Appello a seguito del ricorso proposto dai legali difensori, l'avvocato Francesco Gambardella e l'avvocato Antonio Larussa.

I Giudici d’Appello hanno ridotto la pena perché l’imputato ha rinunciato all’impugnazione ed ha presentato istanza per un concordato, rideterminandola così in cinque anni e quattro mesi di reclusione e ottomila euro di multa. Rimane, quindi, la confisca di due autoveicoli e di somme di denaro, il cui valore ammonta a circa 200mila euro delle quali 165mila furono rinvenute in denaro contante nella sua abitazione in sede di perquisizione, confezionati in mazzette con il sistema “sottovuoto”.

Le indagini furono svolte dal nucleo mobile del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, sotto la direzione del procuratore della Repubblica, Salvatore Maria Curcio, e del sostituto procuratore, Giuseppe Falcone, ipotizzando un vasto giro di usura con conseguente estorsioni. Quattro le vittime di usura identificate dagli investigatori.