Sul fronte penale invece la Procura avvierà un’indagine per il tenore delle espressioni pronunciate nel video poi rimosso dai social (ASCOLTA L'AUDIO)
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È stato individuato dalla Digos di Vicenza e dalla Polizia Postale l'autore delle video registrato allo stadio Menti con frasi le frasi razziste e insulti rivolti ai calabresi durante il match Vicenza-Cosenza.
Si tratta di un 22enne vicentino senza precedenti che ha già ottenuto nel pomeriggio di oggi un Daspo di 5 anni da ogni evento calcistico e il divieto di avvicinarsi allo stadio di Vicenza nel raggio di 500 metri. Sul fronte penale invece la Procura avvierà un’indagine per il tenore delle espressioni pronunciate nel video poi rimosso dai social. La sfilza di offese – del tenore “morite terroni di merda, ricacciamoli in Africa, scimmie calabresi, bomba in Calabria, la Calabria è mafia”- contenute nel filmato aveva suscitato un’ondata di polemiche.
Le reazioni
Sul tema era anche intervenuto il governatore Occhiuto che aveva auspicato pene severe: «Mi sembra palese che si tratti di un cretino. Ma questo non rende meno gravi le sue deliranti affermazioni. Che venga identificato e punito con strumenti adeguati: Daspo e codice penale».
Adesso a seguito del provvedimento, il governatore ha affermato: «In vista della partita di venerdì, si abbassino i toni e si pensi ad una gara che deve essere solo competizione sportiva e nulla più».
Il questore di Vicenza Paolo Sartori ha poi commentato: «Ho disposto il Daspo per la durata di cinque anni in considerazione della gravità dei fatti, del contesto in cui il giovane ha espresso quelle frasi deplorevoli, delle modalità attuate e dei toni che ha usato, con il serio rischio di creare problemi di ordine e sicurezza pubblica».
«Soddisfazione per il Daspo di 5 anni da ogni evento calcistico e il divieto di avvicinarsi allo stadio di Vicenza nel raggio di 500 metri, al tifoso vicentino autore della sfilza di offese “morite terroni di merda, ricacciamoli in Africa, scimmie calabresi, bomba in Calabria, la Calabria è mafia”». Lo dichiara il Presidente dell'Associazione Legalità Democratica, l'avvocato Maximiliano Granata, che per primo aveva denunciato il fatto.
«Bene anche sul fronte penale rilevato che la Procura avvierà un indagine per il tenore delle espressioni pronunciate nel video, poi rimosso dai social. L'associazione Legalità Democratica, dal canto suo aveva già inviato un esposto al Ministro dell'interno Luciana Lamorgese, per rappresentare gli insulti ai calabresi contenuti nel video. Adesso ci aspetta una sana competizione sportiva», ha concluso l'avvocato Granata.