«A tutela del buon nome e della reputazione dell'Università per stranieri 'Dante Alighieri' di Reggio Calabria, nonché del sereno svolgimento delle sue attività, si ribadisce che la costituzione di un presunto nuovo autoproclamato 'Consiglio di Amministrazione' dell'Ateneo promosso dal sindaco Falcomatà è del tutto illegittima e fa riferimento a un tentativo forzoso di indebito ingresso nella governance dell'Ateneo, al di fuori di qualunque previsione statutaria o normativa vigente». È quanto si legge in una nota della comunità accademica e i lavoratori dell'Ateneo che «diffidano e denunciano il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà» sostenendo che «metodi fascisti, intimidazioni e minacce non saranno tollerate» e che «l'autonomia accademica e la base studentesca non si toccano».

La nota fa riferimento all'insediamento, annunciato il 15 novembre scorso, del consiglio d'amministrazione dell'Università per stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria e dell'elezione di Pasquale Basilicata a presidente del Cda.

«A nome dell'intera comunità accademica - è scritto nella nota - i vertici dell'Università esprimono grave sconcerto derivante dalla gravità delle azioni compiute da soggetti istituzionali e in particolare dal sindaco del Comune e della Città Metropolitana, Giuseppe Falcomatà, e di Pasquale Basilicata, ex direttore generale dell'Università di RomaTre, in quanto frutto di comportamenti avventati e irresponsabili, privi di qualunque legittimazione e giustificazione».

Dito puntato anche contro «il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria Antonino Tramontana», che insieme agli altri avrebbe «creato una nuova società del tutto estranea allo Statuto dell'Ateneo, dunque senza alcun titolo. Si rileva pertanto con gravissimo allarme e sconcerto il tentativo di soggetti che, utilizzando metodi 'fascisti' e toni minacciosi ed intimidatori contro i professori, i ricercatori e il personale tecnico-amministrativo, cercano di occupare abusivamente un Ateneo la cui autonomia e indipendenza sono sancite, garantite e protette dalla Costituzione. Si tratta di un fatto di inaudita gravità, ordito con uno sfrontato atteggiamento tracotante e prevaricatore che non può e non deve essere consentito».

«L'Ateneo - conclude la nota - ha immediatamente informato le Istituzioni competenti di controllo e vigilanza, ha diffidato il sindaco, Pasquale Basilicata e tutti gli altri soggetti coinvolti nella vicenda e ha conferito formale mandato ai suoi legali di rilevare qualunque abuso e reato connesso a questa gravissima vicenda, e provvederà a tutelare in ogni sede la serenità e l'ordine con cui si deve svolgere il lavoro di quanti (docenti e personale tecnico-amministrativo) operano all'interno dell'Ateneo e, in particolare, a garantire la continuità e la regolarità del percorso formativo degli studenti iscritti, poste gravemente a rischio da queste spregiudicate iniziative».