VIDEO | Il momento a cui ha partecipato l'intera comunità è stato organizzato dall'Unità pastorale di Filandari e l'associazione Libera Vibo
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Nessuno vuole dimenticare Francesco Vangeli. Il giovane di Filandari, nel Vibonese, vittima di lupara bianca, scomparso un anno fa, ucciso per motivi passionali. E dalla chiesa della frazione di Scaliti si eleva un grido silenzioso: «Questa preghiera vuole essere un grido di speranza, un grido di pace, di perdono». Pace, speranza, perdono ma anche tanto dolore. E intorno a mamma Elsa e a tutta la famiglia di Francesco c’è il calore della comunità, ci sono l’Unità pastorale di Filandari e l’associazione Libera che hanno organizzato una veglia di preghiera per non dimenticare. «È importantissimo che la gente prenda coscienza – per don Giuseppe Fiorillo di Libera Vibo -. Don Milani diceva che quando il popolo scende in piazza, allora è salvo. Altrimenti resta in un sonno profondo. Noi dobbiamo temere il sonno della ragione perché produce mostri, e purtroppo ci sono tanti mostri in giro. Allora svegliamoci con la forza che ci dà il Signore e che sia un momento di resurrezione». E mentre si indaga per individuare i complici dei presunti responsabili dell’omicidio, Antonio e Giuseppe Prostamo, di San Giovanni di Mileto, si chiede di sapere tutta la verità. «Ancora non siamo sazi. Tutti attendiamo la verità – ha affermato don Giuseppe Larosa dell’Unità pastorale di Filandari -. Ancora siamo indietro nelle ricerche. Vogliamo il corpo, almeno quello. Questo è il nostro grido: ridateci Francesco!»