«La Calabria sta vivendo in queste ore una delle pagine più delicate della sua recente storia. Pur avendo rispetto per il ruolo della magistratura, e forti della convinzione che il presidente Mario Oliverio saprà ampiamente dimostrare la sua completa estraneità ai fatti che gli vengono contestati, riteniamo doveroso e necessario sollecitare una seria riflessione su ciò che sta avvenendo, dal punto di vista politico soprattutto alla luce delle dichiarazioni che si stanno succedendo e dei silenzi assordanti che stanno caratterizzando il mondo politico in questo frangente». È quanto si legge in una nota a firma del Coordinatore regionale Art1Mdp Pino Greco.

«Tutti i grandi pensatori della storia hanno teorizzato il principio della separazione dei poteri, in modo tale che ognuno possa controllare l'altro in modo capillare, allontanando cosi il pericolo della tirannia. Ognuno dei tre poteri – continua - deve essere indipendente l'uno dall'altro ed è obbligato ad agire e a comportarsi sempre restando nel ruolo che gli compete, senza mai compiere ingerenze nell'agire degli altri. Purtroppo la politica ha man mano delegato alla magistratura grandi questioni prettamente politiche, e alcuni magistrati sono diventati di conseguenza, loro malgrado, depositari di responsabilità tipicamente politiche.
Dobbiamo prendere atto che la politica rappresentativa, quella che esce dalle urne ha un peso molto inferiore ed esercita meno potere delle burocrazie.
E’ passata la convinzione che i partiti fossero il centro del malaffare e il politico un malfattore».
Per Pino Greco «la generalizzazione di questo concetto ha indebolito sempre di più il ruolo dei partiti sancito dalla Costituzione, minando le stesse basi della democrazia e del controllo delle scelte e accrescendo lo scollamento tra i cittadini e le Istituzioni.

Rimaniamo quindi esterrefatti quando il presidente della Commissione Bicamerale Antimafia, prima ancora della conferenza stampa del Magistrato, chiede le dimissioni del Presidente della Regione. Questo significa che una certa politica vuol fare battaglia politica a colpi di magistratura.
Allora la politica deve reagire e non stare in silenzio. Lo sappiamo che è difficile ma purtroppo da questi imbarazzanti silenzi sembra che la politica si sia arresa, come fosse intimorita dalle burocrazie amministrative e giudiziarie. Senza una decisa azione di riforma l’amara prospettiva sarà che le nuove generazioni non si interesseranno più alla politica delegando le amministrazioni locali ai commissari e ai commissariamenti.
Questa è la riflessione che vogliamo avviare, sostenendo in maniera inequivocabile la preziosa azione dei magistrati nella repressione della criminalità organizzata e del contrasto al malaffare e nel contempo ribadendo il primato della Politica che antepone agli interessi personali quelli della collettività e della difesa della Democrazia. È con questo senso di grande rispetto – conclude - che esprimiamo la vicinanza al presidente Mario Oliverio, all’uomo, al militante, alla persona onesta che abbiamo conosciuto nei lunghi anni di impegno sociale, istituzionale e politico».