C'è già il lieto fine per la storia di Pietro Pace, il 59enne originario di Potenza, che da 14 anni vive in una baracca costruita con mezzi di fortuna alle spalle della stazione ferroviaria di Scalea. Dopo i nostri servizi sulla vicenda, in mattinata gli uomini della Polizia locale lo hanno raggiunto nel suo rifugio per dargli la bella notizia: per lui è pronta una casetta al quarto piano non lontano dalla stazione, in cui potrà andare a vivere dal prossimo lunedì.

Nella giornata di ieri la nostra redazione aveva raccontato la vicenda nei dettagli, dando vita a una vera e propria catena di solidarietà. I nostri servizi erano stati condivisi migliaia di volte da utenti infuriati per le condizioni nelle quali l'uomo era costretto a vivere tra l'indifferenza generale. Il clamore ha raggiunto anche i palazzi istituzionali e così il sindaco della città, Gennaro Licursi, ha stabilito ieri stesso che Pietro Pace andrà vivere in uno dei numerosi immobili confiscati alla mafia, attualmente in disuso.

«Grazie di tutto»

Non riesce a trattenere le lacrime, Pietro, che oggi incontriamo nuovamente per capire come abbia accolto la notizia. «Ero qui, davanti alla stazione, come ogni giorno - fa segno con le mani indicando una panchina -, quando ho visto arrivare l'auto dei vigili. Mi hanno detto subito che mi avrebbero portato con loro per farmi vedere la mia nuova casa. È bellissima, è al quarto piano e c'è pure l'ascensore. È proprio come la volevo io, qui a Scalea, al centro, così se i miei figli un giorno torneranno, sanno dove trovarmi». Piange mentre lo racconta e non fa altro che ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo. «Non vi conosco, ma vi vorrei abbracciare uno per uno. Non mi dimenticherò mai quello che avete fatto per me».

Il sindaco: «È un grande giorno»

Anche le parole del sindaco Gennaro Licursi trasudano commozione. Raggiunto telefonicamente, ci spiega che dopo il servizio l'amministrazione ha deciso tempestivamente di affidare un appartamento al malcapitato: «Non potevamo rimanere indifferenti - ha detto il primo cittadino -, ho mangiato con lui il giorno alla mensa organizzata per il pranzo di Natale, lo conosco ed è giusto aiutarlo, nessuno deve rimanere indietro. Per la città di Scalea oggi è un grande giorno».

«Ho il desiderio di una doccia calda»

Quale sarà la prima cosa che farà Pietro una volta entrato in casa? «Una doccia calda. La desidero più di tutto. Adesso mi lavo quando posso in un torrente vicino al mio rifugio, ma l'acqua è gelida». E intanto i bei pensieri volano: «Ci sono due televisori in casa, non uno, potrò stare sempre in compagnia, potrò stare anche al caldo. Sono troppo felice, non vedo l'ora». E chissà che con il cuore colmo di gioia non abbia già pensato di ritrovare anche l'amore: «Così come faccio a trovare una donna che si prenda cura di me? Però se faccio la barba, i capelli, mi metto i vestiti puliti, forse forse...».

Come continuare ad aiutare Pietro Pace

Al momento non esistono raccolte fondi autorizzate, né enti o persone incaricati a farlo. L'unico modo per inviare degli aiuti a Pietro Pace consiste nel telefonare agli uffici comunali dei Servizi Sociali di Scalea ai seguenti numeri: 0985/282246 - 0985/282250 - 0985/282269. Gli addetti prenderanno in carico ogni richiesta, che verrà vagliata dall'assessore ai Servizi sociali e alle Pari opportunità Roberta Orrico.