Il 34enne di Tropea che ha perso l'uso delle gambe all'età di 13 anni ma grazie ai suoi droni racconta la sua amata terra attraverso immagini spettacolari: «Incoraggio ognuno a scoprire il proprio potenziale unico»
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Le avversità della vita possono presentarsi all’improvviso, del tutto inaspettate, a volte possono sembrare insormontabili. Il nostro spirito però può anche renderci invincibili. Ne è una dimostrazione Vittorio Zaccaro, 31enne di Tropea. A soli 13 anni Vittorio ha dovuto affrontare un evento tragico che ha segnato profondamente la sua vita. Tuttavia, la sua storia è un inno alla resilienza umana. Un uomo che, nonostante la disabilità, ha saputo reinventarsi grazie alla tecnologia, iniziando ad apprezzare il mondo, e la vita, da nuove prospettive. La sua vita l'ha raccontata Saverio Caracciolo in una emozionante puntata di LaC Storie.
L'incidente e la riabilitazione
«Era il 3 settembre 2006, un pomeriggio di fine estate. Giocando con alcuni ragazzi sulla spiaggia, decisi di fare un tuffo. Ma quel giorno si trasformò in un incubo: rimasi bloccato sulla sabbia, incapace di rialzarmi. Sentivo le gambe paralizzate e, con un misto di paura e angoscia, chiesi aiuto». In quel momento, un ragazzo di 13 anni si trovò a rimanere in carrozzina per sempre.
La diagnosi iniziale fu difficile da accettare. Trascorse del tempo in ospedale, ma riuscì a trovare la forza per affrontare la situazione. Vittorio divenne il "diavoletto del reparto", correndo veloce nella sua carrozzina e facendo amicizia con gli altri pazienti. Dopo alcuni giorni fu trasferito a un centro di riabilitazione a Roma, dove gli insegnarono a vivere senza l'uso delle gambe. Imparò a salire in macchina, a vestirsi e a svolgere piccole attività quotidiane.
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