Era il 24 maggio del 2005 quando mani criminali hanno messo fine alla vita di Gianluca Congiusta, noto imprenditore sidernese nel settore della telefonia. Quest’anno, per ricordare Gianluca a 14 anni dalla sua morte rimasta ancora senza un colpevole e non c’è papà Mario, simbolo dell’antimafia e pilastro di Libera, che ha scelto di ricordarli entrambi ponendo l’attenzione sul tema dell’ambiente, inteso come ecosistema con tutte le sue risorse da tutelare e preservare.

«Io prima di morire vorrei che si pentissero e mi dicessero perchè è stato ucciso – ha espresso la mamma Donatella Catalano - Se avessero incontrato il suo sguardo, forse non avrebbero premuto il grilletto».

Il coordinamento della Locride è stato impegnato, in collaborazione con le scuole, nella pulizia del luogo dove è stato assassinato il giovane imprenditore, per saldare l’impegno per la cura e la tutela della bellezza del territorio al contrasto alla criminalità organizzata. 

Per Deborah Cartisano, del coordinamento di Libera Locride «Gianluca era un ragazzo che ha speso tantissimo e che non si è mai risparmiato. Tutti noi dobbiamo raccogliere il suo testimone e mettere in pratica le sue idee per il riscatto di questa terra».