Un vero e proprio arsenale, meticolosamente occultato e pronto per essere utilizzato.  E' quello ritrovato dai Carabinieri di Milano nel capannone di un'azienda edile di Abbiategrasso appartenente ad un reggino.

 

Un fucile da caccia modificato a canne mozze, un mirino, un silenziatore, un migliaio di cartucce e 14 tra pistole e revolver (due trovate in una cassaforte) compongono il ricco 'corredo' ritrovato. Molte delle armi erano inserite in borse e marsupi. Tutto pronto, insomma, per essere utilizzato. Nove pistole hanno la matricola abrasa, due risultano rubate a Magenta nel 2013 e a Binasco nel 2015. Le altre dovrebbero provenire dall'ex Jugoslavia.

 

 

L'arsenale è stato ritrovato tra le intercapedini dei muri di cartongesso e il sentore è che la mafia nostrana fosse pronta ad organizzare in Lombardia un colpo grosso. Il proprietario dell'immobile è Pasquale Sgrò, 39 anni, e vive ad Abbiategrasso. È originario di Laureana di Borrello in provincia di Reggio Calabria e non sembra  avere legami apparenti con la 'ndrangheta. Alle spalle diversi fallimenti e qualche piccolo reato fiscale.

 

Ora è in carcere a Pavia e agli investigatori ha detto di aver ritrovato per caso due pistole e di averle chiuse in cassaforte, ma di non sapere niente delle altre armi. A portare le forze dell'ordine nella fabbrica è stato un incendio divampato nella Edil – Time srl. Quando i vigili del fuoco stanno per spegnerlo hanno sentito  in modo nitido l'esplosione di un proiettile. Da qui l'inizio della perquisizione e il ritrovamento da parte dei carabinieri dell'arsenale.