La testimonianza di Mattia Dalmazio, ex compagno di scuola, che lancia un appello dopo la morte del ragazzo che soffriva di autismo: «Sono una miriade i casi simili. Non si deve permettere che ciò si ripeta» (ASCOLTA L'AUDIO)
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«Un ragazzo gioioso, giocoso e molto spiritoso». È questo il ricordo che Mattia Dalmazio conserva dell'ex compagno di scuola, Saverio Corasaniti, il giovane di 22 anni che ha perso questa notte la vita assieme ai suoi due fratelli di 15 e 12 nel rogo divampato all'interno della sua abitazione in via Caduti 16 Marzo a Catanzaro.
I due hanno frequentato assieme le scuole medie all'istituto comprensivo Casalinuovo: «Ricordo come se fosse ieri gli abbracci e le pacche che si davano Saverio, i genitori e i fratelli all'uscita da scuola a dimostrazione della forte unità che c'era in quella famiglia. L'ultima volta che ho visto Saverio è stato circa un mese fa su una pagina facebook a lui dedicata, dove chiedevo delle sue condizioni di salute».
Saverio soffriva di autismo: «Ho trovato il Saverio che conoscevo - ricorda Mattia - nonostante quella “brutta bestia” prendesse a volte il sopravvento sul suo corpo. La disabilità di Saverio lo portava ad avere a volte scatti di ira che non erano assolutamente imputabili a lui ma a quella “brutta bestia”. Le grida di aiuto dei genitori attraverso la pagina facebook o attraverso comunicati stampa, i nostri politici (regionali, comunali e dello Stato) non le hanno mai ascoltate.Per concludere rivolgo un appello, che spero non rimanga inascoltato, a tutta la classe politica di destra e di sinistra. In Italia, in Calabria e a Catanzaro ci sono miriade di casi simili o uguali a quello di Saverio e dei suoi familiari. Cari politici, da domani dovete lavorare per evitare che queste morti non si ripetano ancora».
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