È stato arrestato stamani un uomo accusato dell’omicidio di Francesco Cuzzocrea. Il delitto avvenne nell’ottobre del 2019. Più nel dettaglio, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di un 53enne del posto. Si tratterebbe di un cugino della vittima. 

L’omicidio Cuzzocrea

L’uomo è ritenuto responsabile dell’omicidio perpetrato ai danni di Francesco Cuzzocrea, detto Nicola, che la sera del 20 ottobre 2019 venne ucciso mediante l’esplosione di diversi colpi d’arma da fuoco mentre era intento a manovrare l’impianto di irrigazione posto sul terreno di sua proprietà, in prossimità della propria abitazione della frazione Rosario Valanidi di Reggio Calabria.

Erano le 19:15 circa quando veniva rinvenuto il corpo senza vita di Francesco Cuzzocrea, riverso per terra all'interno dell'agrumeto di proprietà del padre sito nella frazione Rosario Valanidi località Candico, una zona agricola piuttosto isolata e disabitata ubicata nell'area a sud-est del Comune di Reggio Calabria, a qualche centinaio di metri di distanza dall'abitazione della vittima. A seguire la segnalazione dei familiari della vittima ai Carabinieri e le prime attività di indagine compiute sin nell’immediatezza da qualificato personale della locale Sezione Investigazioni Scientifiche.  

Le indagini a Reggio

Gli esiti sin qui emersi nel procedimento traggono fondamento nella attività di indagine condotta dai militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale reggino, avviata a partire dalla sera del delitto.

Fino ad ora, fondamentali si sono rilevate le iniziali attività di sopralluogo, l'acquisizione di molteplici dichiarazioni assunte da persone informate sui fatti e dallo stesso indagato, l'acquisizione e l'esame delle immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza, le attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale e gli accertamenti tecnici balistici da parte del Ris.

Delitto Cuzzocrea, il movente

In base alle indagini, all'origine del fatto di sangue vi sarebbe stata una aspra contrapposizione, dovuta a ragioni personali, familiari ed economiche, tra l'indagato e la vittima che, seppur in una prospettiva di inconcepibile escalation, ha evidentemente portato l’odierno arrestato ad un gesto così estremo e definitivo come l’uccisione del cugino.

La dinamica della vicenda, per come ricostruita dagli investigatori, dopo il primo vaglio da parte del Giudice delle indagini preliminari, dovrà ora trovare ulteriore conferma nelle successive fasi processuali.