Il decesso di “Rocchino” De Paola, l’anziano morto all’interno della sua abitazione di via Zara a Trebisacce nella notte del 5 dicembre scorso, potrebbe non essere frutto di una tragica fatalità. 

L’uomo, dopo una vita trascorsa anche all’estero, in particolare in Francia - da cui il soprannome Parigino con il quale era conosciuto nell’ambito della comunità cittadina- aveva deciso di condurre una vita ai margini, assistito da pochissimi familiari, all’interno della sua modesta abitazione di via Zara, nel centro di Trebisacce. Ciò che inizialmente era sembrato un tragico incidente potrebbe essere tutt’altro; a far luce sulla vicenda le indagini condotte dai Carabinieri, coordinati dalla Procura di Castrovillari.

«Nessuna pista è stata esclusa - riporta una nota della Compagnia di Cassano - e le ultime novità porterebbero a considerare la pista omicidiaria come possibile causa della morte dell’anziano, il cui corpo era stato trovato sul letto avvolto dalle fiamme; vani furono all’epoca tutti i tentativi di portare in salvo l’uomo, già privo di vita all’atto dell’arrivo dei primi soccorsi. Ora, il nuovo quadro indiziario ha imposto un cambio di direzione alle indagini: qualora l’autopsia confermerà definitivamente la presenza di segni di violenza sul corpo dell’uomo, si procederà ad una attenta analisi della cerchia relazionale di De Paola, partendo proprio dalle ore antecedenti il tragico evento. L’ipotesi omicidiaria, se confermata, conferirebbe un ulteriore contorno tragico alla vicenda: “Rocchino” sarebbe stato prima ucciso e poi il suo corpo dato alle fiamme».