Si è svolta oggi l’udienza preliminare nel processo a carico di Giuseppe Gualtieri, pluriomicida, che nel pomeriggio del 23 dicembre di un anno fa, uccise l’ex moglie Petrolini Francesca e il nuovo compagno, Bava Rocco in una tabaccheria del centro storico di Davoli (Catanzaro). Il giudice dovrà decidere sulla controperizia richiesta dal pm. L’imputato che fin dalla inizio della sua cattura ha reso confessione, rimarcando che tutta è stata colpa dell’ira dettata dalla gelosia” è difeso dall’avvocato, la penalista Maria Tassone.

La nuova perizia 

Oggi davanti al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro Matteo Ferraro, la difesa del Gualtieri ha chiesto che il processo venga celebrato con le forme del rito abbreviato.  L’Ufficio di Procura, rappresentato dalla dottoressa Bonfadini, ha invece chiesto al Gup di nominare un perito d’ufficio al fine di valutare le condizioni psichiche del Gualtieri al momento del duplice omicidio.  Il pm ha giustificato la propria richiesta sulla base che già la difesa dell’imputato, all’esito delle conclusioni delle indagini preliminari, aveva prodotto una consulenza psichiatrica e criminologica sulla personalità del Gualtieri. La consulenza della difesa, a firma dello psichiatra, Giacomo Pantusa, e del criminologo, Sergio Caruso, dopo un’approfondita indagine e analisi del profilo medico e criminologico del Gualtieri ha evidenziato rilevanti aspetti clinici che verranno sottoposti al vaglio del giudice dall’avvocato Tassone.

 

I parenti saranno parte civile

Il giudice all’esito dell’udienza ha ammesso la costituzione di parte civile della sorella e del figlio della Petrolini Francesca e dei famigliari del Rocco Bava, rappresentati rispettivamente dagli avvocati Giovanni Caridi, Francesca Guido e Ignazio Di Renzo, ha inoltre ammesso la richiesta di celebrazione del processo nelle forme del rito abbreviato richiesto dall’avvocato Tassone. L’udienza è stata quindi rinviata al 20 gennaio per decidere sull’istanza del pm in merito alla nomina di un perito d’ufficio che dovrà valutare le condizioni psichiche-criminologiche dell’imputato.

 

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