Il commerciante condannato a 26 anni. Riconosciute le attenuanti generiche. La donna venne uccisa a Monasterace nel 2014
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La Corte d’Appello di Reggio Calabria (presidente Roberto Lucisano, a latere Giuliana Campagna) ha annullato l’ergastolo, comminato in primo grado, a Giuseppe Pilato per l’omicidio della moglie Mary Cirillo, uccisa a Monasterace nel 2014. I togati reggini hanno rideterminato la pena a 26 anni di reclusione, riconoscendo le attenuanti generiche ed escludendo l’aggravante della premeditazione. Pilato, difeso dagli avvocati Giuseppe Gervasi e Marco Tullio Martino, è stato assolto anche dai reati di violenza sessuale e di porto e detenzione d’arma. Il commerciante, dopo avere ucciso la moglie nell'appartamento della coppia, si diede alla fuga e si costituì ai carabinieri qualche giorno dopo il delitto. Movente dell'omicidio, secondo quanto è emerso dalle indagini, la gelosia di Pilato, a cause della quale erano frequenti le liti con la moglie.
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