Gaetano Muller ritenuto responsabile dell'omicidio di Bruno Lazzaro. Alla base del delitto, avvenuto a Sorianello, una ragazza contesa
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Il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Giulio De Gregorio, ha condannato a 30 anni di reclusione Gaetano Muller (in foto), di 20 anni, di Sorianello, accusato di aver ucciso il cugino 27enne Bruno Lazzaro a coltellate, per via di una ragazza contesa. Dinanzi al giudice, l’imputato ha confessato il fatto di sangue avvenuto il 4 marzo dello scorso anno a Sorianello, nel Vibonese. Anche il pm della Procura di Vibo, Olimpia Anzalone, aveva chiesto 30 anni di reclusione.
Il processo si è svolto con rito abbreviato che ha evitato all’imputato la condanna all’ergastolo (sconto di pena di un terzo per via della scelta del rito alternativo). Particolarmente utili alle indagini si sono rivelate le conversazioni estrapolate dal cellulare della vittima ritrovato sul luogo ove è stata soccorsa prima di essere trasferita in ospedale. Di fatto, grazie a queste conversazioni si è potuto appurare che, pochi minuti prima dell’agguato, Bruno Lazzaro era stato messo in guardia dalla ragazza, ex fidanzata di Muller, la quale temeva per la sua incolumità in quanto lo stesso era venuto a conoscenza della relazione fra i due. Muller aveva quindi dato appuntamento in auto al cugino per portarlo in località Savini di Sorianello. Qui la lite è però degenerata e Muller ha chiamato i carabinieri dicendo che il cugino si era ferito con un ferro. Sia la vittima che l’imputato sono inquadrati dagli inquirenti nel contesto mafioso locale.
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