Un anno. È trascorso un anno dalla tragica morte di Antonella Lettieri, la commessa di Cirò Marina brutalmente uccisa la sera dell’otto marzo, giorno della festa delle donne, nella sua abitazione di via Cilea. Per l'efferato delitto fu arrestato Salvatore Fuscaldo, il vicino di casa, quel vicino di casa di cui Antonella si fidava, quel vicino di casa a cui la 42enne aveva affidato persino le chiavi della sua casa.

Un efferato omicidio

A trovarla in una pozza di sangue, la mattina seguente, il fratello. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sono circa le 20.18 quando Antonella quella tragica sera viene aggredita da Salvatore che si trova già all'interno dell'abitazione dove la 42enne viveva da sola. La donna, di rientro dal lavoro, varca l’ingresso e va verso la cucina. Qui si trova davanti lui che le si avventa contro come una belva. Dodici i fendenti inferti con una lama, venti con un corpo contundente. Il delitto si consuma in pochi minuti, quei pochi minuti in cui Antonella cerca in tutti i modi di aggrapparsi alla vita lottando con tutte le sue forze contro il suo aggressore. Invano.

Le indagini

Salvatore inizialmente tenta di depistare gli inquirenti cercando di addossare i sospetti su altre persone, in particolare su un corteggiatore di Antonella, Francesco, anche lui finito nel registro degli indagati nelle ore successive al delitto. A scatenare la furia omicida dell'uomo potrebbe essere stata la folle gelosia che nutriva nei confronti della donna. Il 7 marzo, giorno del suo compleanno, Antonella riceve al negozio in cui lavora un bouquet di fiori dal suo spasimante. Una delle ipotesi degli inquirenti è che siano stati anche i fiori, e il pensiero che quel regalo testimoniasse forse un legame sentimentale tra i due, a scatenare la rabbia omicida di Salvatore. Quello stesso bouquet fu rinvenuto dagli inquirenti anche sulla scena del crimine.

L'arresto e la condanna

Le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Crotone, quelli della compagnia di Cirò Marina, ai quali si sono aggiunti gli specialisti del Ris di Messina, vanno avanti a ritmo serrato. Il Ris perquisisce la casa dei coniugi vicini di casa, preleva indumenti e campioni di Dna. Il cerchio viene chiuso in poco tempo con l'arresto proprio del bracciante agricolo. Trent’anni di reclusione. È stata questa la sentenza di primo grado emessa a carico di Salvatore Fuscaldo, accusato dell’omicidio della povera Antonella.

 

Manuela Serra