A processo Salvatore Aldobrandi, 73enne originario di San Sosti, arrestato lo scorso giugno. All'epoca aveva una pizzeria nella cittadina di Linkoping. In aula il racconto dell'ultimo compagno della vittima
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Un cold case del 1995 che unisce la Svezia alla Calabria. E che, a distanza di poco meno di trent’anni, si arricchisce di un’ulteriore testimonianza.
«Sargonia mi aveva parlato di lui. Non spesso, ma qualche volta sì. Ha detto che aveva un ex fidanzato che era uno psicotico: la prima volta che me ne ha parlato ha usato proprio questa parola. Mi ha raccontato che l’aveva minacciata, dicendo che se avesse auto un altro ragazzo l’avrebbe uccisa».
A parlare è Nordin Kertat, l’ultimo compagno di Sargonia Dankha, scomparsa il 13 novembre del 1995, a Linköping, in Svezia e per la cui sparizione è finito sotto processo Salvatore Aldobrandi, 73 anni, originario di San Sosti (Cosenza), accusato di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e soppressione di cadavere. L’imputato da anni è residente a Sanremo, ed è stato arrestato il 17 giugno scorso su ordine del gip di Imperia.
La donna era scomparsa il 13 novembre 1995. I sospetti sono subito su Salvatore Aldobrandi, ai tempi 45enne con una pizzeria nella piccola cittadina di Linkoping, dove abitava anche Sargonia con la quale Aldobrandi aveva una relazione altalenante.
Il teste è stato ascoltato oggi davanti alla Corte di Assise di Imperia. Il pm Maria Paola Marrali, titolare delle indagini assieme al collega Matteo Gobbi, gli ha chiesto anche di confermare le deposizioni già rilasciate in Svezia in due occasioni dopo la scomparsa. Sargonia e Nordin si erano conosciuti nel 1995.
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