Un uomo dal portamento distinto, impeccabile, un modus operandi ormai collaudato e consolidato nel tempo visti i numerosi colpi portati a segno. Avvicinava le sue “vittime”, tutti anziani ultrasessantacinquenni, facendo credere loro di essere figlio di un una persona conosciuta. “Sono Luigi…..il figlio del tuo vecchio collega di lavoro”, questa la frase più utilizzata per il primo approccio. E poi via con un racconto denso di particolari per carpire la fiducia dei pensionati adescati; racconto che aveva, però, sempre una matrice comune.

 

Luigi Serino, 42 anni, originario di Napoli, si era creato, infatti, una vera e propria “identità per le truffe”. Raccontava  di lavorare per il noto stilista Valentino a Lugano, in Svizzera. A causa di alcuni inconvenienti era stato costretto a tornare momentaneamente in Calabria dove, però, era rimasto senza denaro non riuscendo più fare rientro. Riusciva quindi a farsi consegnare somme variabili fino a 1.000 euro in nome della vecchia amicizia con il fantomatico padre collega di lavoro. Al fine di rendere più credibile il raggiro, il truffatore consegnava alle vittime un pacco, contenente asseritamente capi di abbigliamento che riferiva avessero grande valore in quanto riportanti il marchio del citato stilista.

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Ma su di lui e sulle sue “commedie” si sono concentrati immediatamente i Carabinieri di Lamezia Terme confermando come la prevenzione e repressione dei reati nei confronti delle fasce deboli ed in particolare degli anziani resta una delle priorità dell’Arma dei Carabinieri. I militari, dopo un certosino lavoro di analisi e di riscontri, hanno messo a sistema le dichiarazioni delle vittime con le immagini dei sistemi di videosorveglianza dell’area cittadina addivenendo all’identificazione del truffatore seriale, nei cui confronti, quindi, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale emessa dal locale Tribunale su richiesta della locale Procura della Repubblica. L’uomo è stato condotto agli arresti domiciliari nel Comune di Soverato.