L'indagato, secondo l'accusa, da vicepresidente della Comalca avrebbe favorito l'assegnazione dell'appalto da più di un milione di euro senza valutare i requisiti a Sogema
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Avrebbero stretto un patto per accaparrarsi, dietro una dazione di denaro, un appalto di circa un milione e 300mila euro per la realizzazione di un impianto fotovoltaico. Questa è l’accusa che la procura di Catanzaro contesta agli indagati Maurizio Vento, Vincenzo Bulzomato e Ermanno D’Ippolito. I tre sono stati raggiunti dalla chiusura delle indagini preliminari, nella quale sono riportati i capi di imputazioni per truffa, reati in materia di evasione delle imposte sui redditi, corruzione.
La ricostruzione
Secondo quanto ricostruito dalla guardia di finanza di Catanzaro, Vento da vicepresidente di Comalca avrebbe favorito all’affidamento dell’appalto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico alla Sogema service srl di D’Ippolito. Per le Fiamme gialle, Vento non avrebbe rispettato la procedura non verificando se la società a cui stava affidando l’incarico possedesse in realtà i requisiti. L’inchiesta nasce dalla denuncia di una ditta che vende pannelli fotovoltaici.
La Sogema, azienda in grosse difficoltà economiche, aveva acquistato i pannelli attestando falsamente che il pagamento di circa 550mila euro sarebbe stato evaso dalla Comalca. Dopo avere pagato una prima tranche, intorno ai 90mila euro, l’imprenditore non avrebbe più incassato nulla. A quel punto ha denunciando il presunto raggiro e da lì sono partitr le indagini.