L'azienda agricola operava soltanto sulla carta, con l'unica finalità di assumere fittiziamente braccianti e truffare l'Inps, chiamata ad erogare indebite indennità di disoccupazione, malattia e maternità per un totale di circa 200mila euro.

Le indagini della Finanza

Il meccanismo fraudolento però, è stato scoperto dalla Guardia di Finanza, le cui indagini hanno consentito alla Procura di Cosenza di ottenere dal Gip un decreto di sequestro per equivalente, a carico del titolare, un imprenditore di San Marco Argentano.

Attività fantasma

Le Fiamme Gialle hanno accertato come l'uomo abbia falsamente dichiarato la disponibilità di terreni e l’assunzione di 32 lavoratori, tutti indagati, risultati falsamente impiegati, per oltre 20.000 giornate lavorative nel periodo 2014-2019, nella coltivazione diretta di grano, frumento ed olive. Ma gli appezzamenti, in alcuni casi erano stati oggetto di falsi contratti di affitto o di comodato d’uso gratuito con i proprietari, ignari e risultati completamente estranei alla vicenda illecita; in altri casi, le stesse superfici non erano più idonee alla coltivazione poiché risultavano percorse da incendi e non interessate da successivi interventi di ripristino.

Nessun bilancio d'esercizio

Inoltre, dalle informazioni rilasciate dagli asseriti dipendenti è risultato che solo alcuni di essi avevano affettivamente lavorato, ma per piccoli lavori di potatura siepi ed alberi presenti nei giardini e nelle aree adiacenti all’abitazione dell'indagato titolare dell’azienda agricola. Inoltre, l’imprenditore agricolo aveva omesso di presentare, nell’ultimo decennio, i bilanci d’esercizio e le dichiarazioni fiscali e non intratteneva rapporti commerciali di acquisto e di vendita con clienti e fornitori.

Sequestrati anche due immobili di lusso

Non versati infine, i contributi assistenziali e previdenziali, di importo complessivo superiore ai 200.000 euro, per tutti i dipendenti. Il sequestro ha riguardato le disponibilità finanziarie presenti sui conti correnti, due immobili di lusso e diversi appezzamenti di terreno. I falsi braccianti sono stati segnalati all'Inps per il recupero delle indennità indebitamente percepite.