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A distanza di anni dall’epilogo della vertenza Giary Group, la cronaca giudiziaria di questi ultimi giorni riaccende un faro sulle denunce fatte al tempo dalla nostra organizzazione sindacale. Come Slc Cgil in più occasioni denunciammo pubblicamente l’utilizzo sospetto di risorse pubbliche da parte dell’azienda Giary Group, sollecitando le istituzioni ad essere maggiormente vigili. lo rende noto la segreteria regionale SLC CGIL CALABRIA in un comunicato.
E’ notizia di ieri che la Giary Group sud, azienda di call center sita a Siderno in contrada Misserianni, è stata condannata dalla corte dei conti ad un maxi risarcimento di 2 milioni e 500 mila euro a favore della Regione Calabria con l’accusa di operazioni finanziarie sospette per ottenere finanziamenti regionali a valere sui fondi “Por misura bandi informatico/telematico- aiuti alle medie e piccole imprese”.
Tutto nasce dalle numerose denunce da parte dei lavoratori e della Slc Cgil Calabria, cui seguirono le segnalazioni della guardia di Finanza del Nucleo Polizia Tributaria di Reggio Calabria con le quali veniva accertato un danno erariale di 2.538.000,00 euro corrispondente al contributo per la realizzazione di una struttura da adibire a centro servizio telematico “call center e server farm”.
In base alle risultanze delle Fiamme Gialle la società aveva documentato in maniera fittizia alla Regione Calabria le operazioni commerciali, di fatto mai avvenute, da parte di soggetti economici presenti nella compagine societaria.
Come Slc Cgil Calabria ringraziamo per il lavoro svolto dalle forze dell’ordine e le autorità giudiziarie e per aver soddisfatto la sete di giustizia dei 77 lavoratori calabresi vittime di questa truffa. Contestualmente non riusciamo a non esprimere profondo rammarico per la depredazione di fondi pubblici nella nostra terra. Tante, troppe, le risorse pubbliche che in Calabria sono state affidate alla mercé di “prenditori” spregiudicati e che, dopo averli saccheggiati, sono scappati via da questa terra lasciando le macerie ed i sogni infranti di centinaia di giovani.
Per i 77 lavoratori della Giary Group Sud parziale giustizia è stata fatta. Ma il lavoro che han perso non sarà loro restituito, e difficilmente recupereranno tutte le spettanze che ancora vantano nei confronti dell’azienda. Chi ripagherà i lavoratori di questo ennesimo scempio?
Auspichiamo che questi accadimenti non si ripetano e che, per il presente ed il futuro, nell’assegnare fondi pubblici ci sia un maggiore controllo e delle finalità concrete nel creare posti di lavoro duraturi nel tempo. Dal canto nostro continueremo a svolgere la nostra attività di pungolo e stimolo, e andremo avanti, senza indugi, nel denunciare ogni presunto utilizzo improprio di risorse pubbliche.