Nella Locride il periodo di agosto appare tormentato a causa dei disagi nella raccolta dei rifiuti solidi urbani riscontrati in seguito alla difficoltà di organizzare il servizio per l’assenza per malattia di diversi dipendenti. «Un problema, serio e grave, che si è registrato in queste ultime settimane», come riferisce l’azienda Locride ambiente spa in una nota stampa per colpa del «trenta per cento dei dipendenti addetti alla raccolta dei rifiuti» che «ha presentato, a più riprese, certificati per malattia». Una situazione che ha creato serie difficoltà nella riorganizzazione dei turni. «Problemi superati - dicono dall’azienda - grazie al sacrificio di altri lavoratori e alla prontezza di intervento che Locride Ambiente ha saputo e sa garantire, essendo ancora impegnata a contenere l’emergenza delle assenze». Una «resistenza», come la definiscono, che non durerà per molto.

 

La società avverte: «Verifiche Inps in atto»

Locride ambiente avverte i lavoratori, assicurando che si attiverà sul fronte delle verifiche «richiedendo il controllo attraverso le visite mediche. Della situazione è stato informato, come era giusto che fosse, essendo nel caso specifico  competente, l’Istituto di previdenza nazionale». A quanto pare un atteggiamento, quello dei lavoratori, che a detta della società è già stato riscontrato in passato. «Nell’anno 2018, 318 sono stati gli eventi di malattia su 183 lavoratori in forza. Nel primo semestre del 2019 si sono già registrati 286 eventi su 193 lavoratori in forza».

 

La società sottolinea che «fino adesso la “resistenza” ha avuto successo, ma oggettivamente il problema rischia di compromettere, se non tutto, parte del lavoro che nella fase più delicata della stagione estiva, per presenze turistiche e per la situazione climatica, ha bisogno di essere portato a termine con l’organico in piena efficienza». «E’ compito della società vigilare e fare ulteriori controlli, si ribadisce, nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori, ma anche degli interessi della stessa».

 

Per Locride Ambiente questo «diritto-dovere incontestabile» non si può tramutare in una «forma di scorrettezza».

 

«Quindi nessun retro pensiero - conclude la nota - ma un fermo sì all’avvio delle procedure previste sbagliate e false».