L'indagato passeggiava, salutava e usava lo smartphone senza problemi. Avrebbe attestato il falso alla Commissione medica per l'accertamento dell'invalidità civile
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Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. È questo il reato contestato dalla Procura di Vibo a un uomo. Secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dalla Guardia di finanza di Tropea, l'indagato avrebbe falsamente attestato la propria condizione di cecità assoluta alla Commissione Medica per l’accertamento dell’invalidità civile del Centro medico legale dell’Inps di Vibo Valentia, traendo in inganno i funzionari dell'istituto che lo dichiaravano “cieco assoluto” e gli riconoscevano, pertanto, la pensione di invalidità civile.
In particolare, dal monitoraggio svolto dalla Guardia di Finanza in un arco temporale esteso, è emerso che l'uomo era solito compiere lunghe passeggiate, senza peraltro utilizzare ausili alla deambulazione, usare e osservare lo smartphone, prestare attenzione alle vetture in transito, riconoscendo e salutando i propri concittadini; gli accertamenti hanno addirittura consentito di appurare che l’indagato prestava attività lavorativa “in nero” presso un lido balneare, ove si occupava di sistemare gli ombrelloni ed i lettini e di fornire assistenza ai turisti.
La truffa aggravata così realizzata ha consentito all’indagato di trarre un ingiusto profitto di quasi 110mila euro (cifra posta sotto sequestro) causando al contempo un danno di rilevante entità all’Inps.