VIDEO | Per chi non paga, viene disposto il fermo delle auto e il prelievo forzoso dai conti correnti. Ma i cittadini ora si ribellano e pensano a quali iniziative legali intraprendere. Ieri sera si sono riuniti a Verbicaro per confrontarsi con l’avvocato Graziano Di Natale, già autore di decine di ricorsi
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I cittadini della Riviera dei Cedri annunciano battaglia contro il “Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino” (ex Valle Lao), perché «vengono vessati con richieste di pagamento per servizi che non hanno mai avuto». Lo ha detto ieri sera l’avvocato Graziano Di Natale, intervenuto durante un convegno molto partecipato. Il legale paolano, che ha già curato con successo l’iter di decine di ricorsi, ha offerto la consulenza anche ai Comuni del territorio e al momento sono già due quelli che hanno sposato la sua battaglia contro le tasse consortili non dovute: Verbicaro, che ha ospitato l’evento, e Grisolia.
Fermo dell’auto e prelievi forzosi
Secondo quanto lamentano i cittadini del Tirreno cosentino e come denunciato dal consigliere di minoranza di Scalea, Eugenio Orrico, in un nostro servizio di alcune settimane fa, l’ente consortile non garantirebbe appieno i servizi. Di contro, invia con puntualità i bollettini delle tasse, lasciando agli utenti ben poca scelta: in caso di mancato pagamento di poche decine di euro, viene disposto il fermo delle auto e addirittura il prelievo forzoso dai conti correnti. Ad agire per contro dell’ente che ha sede a Scalea, è un’agenzia di riscossione, l’Area Srl.
La sentenza
A nulla sono valse le proteste dei cittadini e le denunce del consigliere comunale Giuseppe Antonio Torrano, che si occupa della vicenda già da molto tempo. Ora però a dare manforte alle lamentele c’è una sentenza della Corte di Giustizia tributaria, che dichiara illegittimo il pagamento richiesto dal Consorzio di Bonifica. Il verdetto è frutto di un ricorso presentato da una cittadina che si è opposta al pagamento delle tasse consortili relative all'anno 2017, di una cifra pari a 62,49 euro. «Il ricorso – scrive il giudice monocratico Ida Contino – è fondato e deve essere accolto». Perché, si precisa, non basta al Consorzio dimostrare che un immobile ricada nel suo ambito di competenza, è necessario dimostrare che il servizio, se è stato espletato, abbia comportato dei benefici concreti, come ammodernamento e arricchimento. In molti casi, invece, è dimostrabile l'esatto contrario.
Pronta una class action
«Il problema non è del singolo Comune, non è solo dei cittadini di Verbicaro e di Grisolia, è di tutto il territorio – dice il primo cittadino verbicarese Felice Spingola - . Da anni il Consorzio, soprattutto nelle aree montane, fa poco o nulla e non ha neanche i mezzi adatti. Ci sono dei servizi che ancora vengono resi, ma a domande individuali, tipo la fornitura di acqua, ed è chiaro che questo servizio vada pagato. Per il resto è una vergogna. Io spero - continua - che arriveremo a fare un'azione legale contro la ditta che esercita la riscossione coattiva per ottenere la restituzione delle somme indebitamente percepite. Certo, è un lavoro lungo e costoso, ma vedremo come affrontalo. Speriamo - dice in ultimo - di poter fare una class action di tutti i cittadini dell'area interessata e siamo sicuri che ne usciremo vincenti perché è facilmente dimostrabile la condizione di abbandono e di incapacità del Consorzio di rendere qualsiasi servizio».