Sono 117 invece i procedimenti avviati lo scorso anno e ancora da concludere. La cerimonia si è tenuta nel seminario arcivescovile “Pio XI” di Reggio Calabria
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Il Tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro ha inaugurato il nuovo anno giudiziario con una cerimonia tenutasi nell'aula magna del seminario arcivescovile “Pio XI” di Reggio Calabria.
Al primo posto tra le cause di scioglimento del vincolo matrimoniale risulta il «grave difetto di giudizio», cioè l'incapacità di uno dei contraenti che si verifica in caso di nevrosi o psicopatie, a causa di alcolismo e tossicodipendenza. Al secondo posto dei motivi di annullamento, l'esclusione della prole, e di seguito, l'esclusione dell’indissolubilità del vincolo, l'errore sulla qualità della persona e l'esclusione della fedeltà.
Nel 2024, sono state 111 le cause decise dal Tribunale e 117 quelle introdotte, con un calo di nove iscrizioni rispetto all'anno precedente. I processi pendenti al 31 dicembre 2024 ammontano a 137, e nove sono i processi cosiddetti “Breviores”, espletati e portati a compimento nelle 11 diocesi calabresi dal vescovo-giudice unico, e una sentenza emanata di nullità per un matrimonio che in maniera evidente e' risultato celebrato in modo non valido.
«Le cause che numericamente giungono in Appello non sono tantissime - ha affermato monsignor Claudio Maniago nel suo intervento -, grazie al lavoro di una squadra che è stata costruita nel tempo, e ora in maniera più intensa grazie allo stimolo ed alla spinta che viene da Papa Francesco».
La cerimonia è poi proseguita con l'intervento del prof. Domenico Bilotti, docente di Diritto Canonico e Matrimoniale all'Università Magna Graecia di Catanzaro, che ha analizzato il rapporto Chiesa-Stato per quanto concerne l'amministrazione della giustizia ecclesiastica. Come da rito, l'inaugurazione del Tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro si è conclusa con il solenne e pubblico giuramento di fedeltà dei giudici e degli operatori dei Tribunali ecclesiastici interdiocesani.