«Il Treno Frecciarossa in ritardo è in arrivo sul binario uno. Attenzione: allontanarsi dalla linea gialla». Quando la voce metallica dell’altoparlante scandisce queste parole è ormai l’una e venti inoltrata. Coloro che sono scesi dalle macchine nel freddo della stazione di Torano-Lattarico per andare incontro ai propri cari sono a metà fra l’innervosito e il riso stremato. Una giornata interminabile quella trascorsa ieri dai viaggiatori del Frecciarossa per Sibari, rimasti fermi quasi quattro ore a Paestum per un guasto alla centrale di Agropoli

La cronaca di una domenica da incubo

Alle 19.40, tutti i convogli si sono fermati. Il problema è rimasto tale fino alle 23.30, portando dunque un ritardo di quasi quattro ore. Stando alle prime ricostruzioni, dunque, è bastato soltanto un guasto per far saltare l'intera linea di treni al Sud Italia e causare non pochi disagi. Alla stazione di Torano-Lattarico, all'una di notte, ancora non è arrivato nessun treno. E dire che l'orario di arrivo del Frecciarossa per Sibari era previsto intorno alle 22.15. Una vera e propria Odissea per tanti viaggiatori che rientravano dalla Capitale. Decisamente peggio di quanto avvenuto lo scorso settembre.

Guasto ad Agropoli e treni in ritardo, il racconto dei viaggiatori

Il Frecciarossa alla fine arriva all'una e mezza. I viaggiatori sono stremati e arrabbiati. «Siamo rimasti tre ore ferme alla stazione di Paestum senza sapere perché o per come», ci raccontano i primi che scendono. «Solo dopo un bel po', ci hanno detto che era caduto un albero sulla centrale di Agropoli» Qualcuno passa oltre e preferisce non parlare, innervosito da un viaggio che sarebbe dovuto durare quattro ore e invece ne è durato sette. «Il personale non ci ha assistito in nessun modo», ci raccontano due donne, madre e figlia. Il tutto nello stesso weekend in cui anche nel Nord Italia la circolazione ha visto ritardi in minuti di tripla cifra. «Ci siamo fermate a Paestum e non sapevamo niente. Dopo un po' abbiamo provato a chiedere e dopo due ore ci hanno spiegato quello che era successo». Ovverosia il guasto alla centrale di Agropoli, che ha costretto i convogli a bloccarsi. «Intanto ci veniva comunicato tutto solo tramite le mail di Trenitalia», aggiunge una ragazza. «Portavano acqua da 25cl e taralli o biscotti, a scelta». Un viaggio incredibile nel senso più sbagliato del termine, che pone ancora una volta l'accento sulle difficoltà dei viaggi al Sud.