Il coordinatore dell’area metropolitana di Reggio Calabria è tornato sull’uccisione del vicepresidente del Consiglio regionale nell'anniversario della scomparsa
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«Tredici anni senza Franco Fortugno, un uomo mite e perbene barbaramente trucidato dalla criminalità organizzata». Così Giovanni Puccio, coordinatore del Partito democratico dell’area metropolitana di Reggio Calabria a tredici anni dalla scomparsa del vicepresidente del Consiglio regionale, assassinato a Locri.
«Il delitto politico-mafioso più grave nella storia della Calabria - continua Puccio - lascia in noi ancora delle tracce importanti; non solo nel ricordo che ci lega a lui e alla sua famiglia, ma soprattutto nel monito civile che quell'omicidio ha rappresentato per le nostre coscienze. A partire dalle giovani generazioni, che all'indomani di quella mattina di orrore e dolore hanno mostrato il volto di una Calabria che sa pronunciare no importanti e ad alta voce. La loro marcia per le vie di Locri, carica di vitalità, è ancora oggi la testimonianza di una forte volontà a stare dalla parte giusta e richiamarci tutti alla tutela del bene comune. Quel risveglio delle coscienze che ci fu all'indomani dell'uccisione di Fortugno è quantomai attuale e purtroppo non ha esaurito la sua missione: oggi più di ieri è necessario un impegno a tutto campo sul terreno della legalità e del contrasto alle mafie, impegno che non può certo essere relegato a problema esclusivo di un territorio ma deve assurgere a grande tema nazionale. Soltanto così faremo in modo che il sacrificio di Fortugno non sia accaduto invano, soltanto così saremo al riparo dalla retorica antimafia che non produce risultati veri e anzi inchioda la Calabria a odiosi stereotipi».