«Abbiamo di nuovo tuffato i nostri occhi nei suoi, nascendo, per la seconda volta, e abbiamo visto rinascere lui, il nostro amatissimo primogenito. La sua immensa forza non ci ha solo sorpresi, ci ha lasciati increduli, senza fiato». Comincia così il lungo post dei genitori del 17enne paolano investito da un'auto ad Acquappesa lo scorso 8 giugno, con cui si annuncia ad amici e parenti la fine di un incubo: Stefano non è più in pericolo di vita.

«Sentire la vostra enorme solidarietà - ha continuato sua madre -, il vostro sostegno e le vostre preghiere, che hanno trasformato questo incubo in un sogno di speranza, ci ha dato tanta energia, anche questa volta il grande cuore di Paola ha fatto sentire il suo battito di amore ed empatia. Adesso dovremo avere pazienza perché la ripresa di Stefano sarà impegnativa e lunga. Ma noi siamo determinati a restituirgli la sua quotidianità semplice e gioiosa di ragazzo spensierato».

I fatti

Il ragazzo, giovane promessa del calcio locale, si stava recando a una festa di compleanno in una struttura nei pressi delle Terme Luigiane quando un'auto di grossa cilindrata lo ha investito facendolo cadere rovinosamente di testa sull'asfalto. Era appena sceso dall'auto del papà. L'automobilista, «colui il quale ha fatto piombare nostro figlio in questo baratro», secondo il racconto dei genitori non avrebbe accennato nemmeno ad un tentativo di soccorso e non si sarebbe preoccupato nemmeno «di fargli giungere anche solo una parola di augurio, in seguito, e di far giungere alla sua famiglia una parola di conforto». Ma non c'è spazio per la rabbia. «A lui - dicono i famigliari - auguriamo ancora più luce visto che vaga nelle tenebre del non rispetto della vita, e ci auguriamo, per il bene di tutti, che il suo vagare sia senza un bolide».

«Grazie a tutti»

In queste drammatiche settimane, sono stati in tanti a stringersi attorno a Stefano per augurargli di tornare al più presto alla vita. Tra questi anche i ragazzi delle 19 squadre della Milan Academy di Paola, che a Paola hanno disputato il torneo di San Francesco alzando al cielo, tra una gara e l'altra, striscioni carichi di speranza: «Stefano siamo conte».

«Vi ringraziamo tutti, uno per uno - ha detto infine la madre del giovane -, lo faremo anche personalmente e vi auguriamo, sempre, luce e speranza anche nei momenti più difficili. Una nota felice: la tanto vituperata sanità calabrese offre squarci di eccellenza assoluta, noi al pronto soccorso di Cetraro ed alla Rianimazione dell'ospedale Annunziata di Cosenza dobbiamo tutto».