«È ormai palese la volontà da parte della Regione Calabria di non voler saldare tutto il pregresso 2021 e il debito 2022». Lo si legge in una nota diramata dalle associazioni che effettuano il servizio di trasporto per emodializzati e che nei giorni scorsi hanno inscenato una manifestazione di protesta sotto la Cittadella per chiedere il saldo degli arretrati non liquidati dall'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro da quasi un anno.

«Giorno 29 marzo tutte le associazioni, aziende, cooperative hanno portato le loro richieste e quelle degli utenti emodializzati davanti la cittadella regionale con la speranza di incontrare e sensibilizzare il presidente Roberto Occhiuto in merito alla situazione ormai palese. Dopo una serie di richieste, il presidente ha valutato non necessaria la sua presenza delegando alcuni dirigenti e direttori di settore, considerando, il problema trasporto emodializzati, non di vitale importanza».

La delegazione di rappresentanza, afferma e rassicura l’immediata intercessione con l’Asp di Catanzaro, dando immediato mandato di corrispondere il debito dei rimborsi dovuti per legge agli utenti emodializzati. Con le rassicurazioni nel cuore e la coscienza di chi da anni conosce e considera tale servizio salva vita, ha per l’ennesima volta ripreso e garantito il servizio.

«Giorno 30 marzo - prosegue la nota - la stessa delegazione convoca in Regione la associazioni, aziende e cooperative per giorno 31 marzo dove, pur emergendo la inadempienza amministrativa della Regione Calabria prima e dell’Asp dopo, dichiara che non esiste soluzione per saldare i remunerati spettanti. Con tanto rammarico e cuore spezzato, purtroppo, le associazioni, cooperative e aziende operanti nel settore socio-assistenziale nello specifico, trasporto con ambulanza o auto medica, hanno comunicato a tutti gli utenti che, per poter usufruire ancora del servizio di trasporto da e per i centri dialisi di appartenenza, dovranno, qualora volessero, corrispondente in prima persona, alle spese per il servizio».

«Ovviamente, le stesse aziende operanti nel settore, chiedono agli organi competenti, la sensibilizzazione del 118, perché, tantissimi utenti, non hanno la possibilità economica e strutturale, per poter far fronte e aver garantita, la terapia salva vita. Nella prossima settimana, la stessa delegazione, farà di nuovo un sit-in in Regione, questa volta commissionata dagli stessi utenti emodializzati, che, in presenza e rinunciando alla terapia salva vita, chiederanno (a loro dire) al presidente se, visto la sensibilità che dimostra sui social, di quantificare e valutare quanto è importante la loro vita, visto che le tasse, ahimè, che pagano anche loro».

«Abbiamo sentito alcuni utenti Emodializzati e, hanno richiamato l’attenzione sul fatto che, un po’ di tempo fa, sentirono (sempre sui social), il presidente Occhiuto affermare che la sanità avrebbe avuto una svolta in Calabria, ora, chiedono al presidente Occhiuto di dimostrarlo».