Hanno subìto dei rallentamenti le operazione di trasferimento dei migranti nella nuova tendopoli di San Ferdinando, a causa di tensioni sopraggiunte nella vecchia struttura che una trentina di africani non vogliono lasciare. Le forze dell’ ordine hanno cinturato l'area, impedendo ai giornalisti di accedere, ma da quanto hanno riferito fonti qualificate sarebbe in corso una trattativa tra i delegati di "campagne in lotta" - il movimento che si è detto contrario all'apertura del nuovo sito - e i rappresentanti degli enti che stanno curando le operazioni.

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All'ingresso dell'attuale tendopoli è stato esposto uno striscione con cui gli africani stanno manifestando la loro insoddisfazione. Alle 10.00 i primi due migranti, accompagnati dalla polizia, sono entrati nella nuova tendopoli. Dopo l'identificazione operata dal personale della protezione civile, hanno raggiunto una delle tende sistemate nella struttura, portando con sè le poche cose che avevano nella tendopoli dove vivevano. 300 mila euro il costo della nuova struttura.

A fine mattinata in una conferenza stampa all'interno della tendopoli sono stati illustrati altri particolari sulle operazioni in corso. All'incontro con i cronisti hanno partecipato fra gli altri il prefetto Michele di Bari, il questore Raffaele Grassi, il capo della protezione civile Carlo Tansi e il sindaco di san Ferdinando, Andrea Tripodi. E' stato spiegato che i migranti affluiranno nella nuova struttura su base volontaristica, accettando quindi di essere identificati e muniti di tesserino che ne autorizzerà gli accessi giornalieri. Sui tempi di smantellamento del vecchio ghetto, inoltre, è stato detto che si procederà non appena verrà svuotata la vecchia struttura che sorge frontale alla nuova area.

 

Agostino Pantano