Documenti, testimonianze, sopralluoghi. Prosegue l'inchiesta sulla strage del Raganello

VIDEO | La Procura di Castrovillari indaga per omicidio e lesioni colpose plurimi, inondazione e omissione d’atti d’ufficio per far luce sulla tragedia che ha causato la morte di dieci escursionisti

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di Redazione
25 agosto 2018
10:36

I carabinieri ascoltano coloro che sono rimasti feriti. Acquisiscono i filmati amatoriali che hanno girato alcuni tra i sopravvissuti. Via via acquisiranno le informazioni testimoniali e ascolteranno anche quanti si sono occupati dei soccorsi. Si arricchisce, così, il fascicolo aperto dal procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla sulla strage che la piena del torrente Raganello ha provocato nelle gole del parco del Pollino.

Nell’area sottoposta a sequestro - una volta sigillati i varchi d’accesso tra i Comuni di Civita, San Lorenzo Bellizzi, Cerchiara e Francavilla Marittima – nella prossima settimana saranno effettuati i primi sopralluoghi ad opera dei periti che saranno incaricati dallo stesso Facciolla che indaga per omicidio e lesioni colpose plurimi, inondazione e omissione d’atti d’ufficio. Si parte dalla ricostruzione dei momenti costati la vita ai dieci escursionisti e il ferimento di diversi altri: la pioggia intensa che ha ingrossato il Raganello a monte, riempiendone l’alveo fino a due metri d’altezza e travolgendo i due gruppi che lo stavano attraversando.


«Abbiamo un protocollo operativo con l'Università della Calabria e utilizzeremo come consulenti alcuni tecnici di Ingegneria dei materiali», ha dichiarato Facciolla, che esclude che si possano dissequestrare le gole a breve. «E' necessario prima procedere con tutti gli accertamenti del caso - dice il procuratore - e non consentiremo che si proceda come in passato, con accessi non controllati. E' ancora prematuro parlare di eventuali indagati - ha detto Facciolla - a meno che non ci siano subito condizioni che richiedano accertamenti non ripetibili, e allora dovremo procedere ad iscrizioni di garanzia». 

Contestualmente al lavoro dei consulenti tecnici, il magistrato e la polizia giudiziaria delegata dovranno chiarire se vi sono state responsabilità nella gestione della fase di allerta, dopo il bollettino di avverse condizioni meteo lanciato dalla Protezione civile regionale, nell’assenza di misure di segnali e di sicurezza all’interno del Parco del Pollino e nella gestione delle escursioni nelle Gole del Raganello ad opera dei privati. «È un lavoro lento e progressivo – ha dichiarato il colonnello Piero Sutera, Comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza - e ognuno aggiungerà un tassello a questa vicenda».

 

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