L’ultimo saluto ad Antonio De Rasis, la guida morta nell’inferno del Raganello

VIDEO-FOTO | I funerali, celebrati dal vescovo di Cassano, nella piazza di Cerchiara di Calabria, il paese di origine del 32enne travolto e ucciso dalla furia del torrente. Presenti migliaia di persone

di Cristina Iannuzzi
23 agosto 2018
16:17

Un corteo silenzioso ha accompagnato il feretro di Antonio De Rasis, il volontariato del soccorso alpino inghiottito lunedì pomeriggio dalla furia delle acque che hanno invaso le gole del Raganello, a Civita, causando la morte di dieci persone. Ad accompagnare la bara del 32enne di Cerchiara di Calabria, nel Cosentino, i ragazzi del soccorso alpino.
I funerali, celebrati dal vescovo di Cassano allo Jonio, Francesco Savino, si stanno svolgendo in piazza Fontana alla presenza di migliaia di persone tra parenti, amici e quanti hanno voluto dare l'ultimo saluto al giovane.

Il vescovo: «Dio non ci è lontano»

«Dove sei Dio? La domanda che mi sento ripetere da giorni dai familiari e dagli amici di Antonio. Dove è Dio? Mi hanno chiesto i bambini ricoverati all'ospedale di Castrovillari quando gli è stata comunicata la morte dei genitori.  Ho rivolto a Dio la stessa domanda. Non ho una risposta alle vostre domande. Ho una sola certezza: Dio non ci è lontano» - ha dichiarato il vescovo nel corso dell’omelia.


«Verità e giustizia»

Poi un richiamo alle istituzioni: «Ogni istituzione faccia la parte che gli compete. Le parole che hanno un senso non siano sciupate o sprecate. Non c'è libertà senza verità e giustizia. Quello che è successo alle gole del Raganello dovrebbe farci riflettere sulla necessità di riconsiderare il nostro rapporto con madre natura che quando viene sfigurata diventa matrigna. Vi esorto come vescovo – ha proseguito - a non  aggiungere dolore al dolore. Mi rivolgo a te Antonio. Ti ho conosciuto qui nella tua Cerchiara. Grazie per quello che sei stato, per quello che hai fatto, per il ricordo di te che rimane nel cuore della tua famiglia e della nostra comunità. Caro papà, cara mamma, cari fratelli e cari amici di Antonio, alziamo lo sguardo alla Madonna delle Armi, lei ci guida a guardare verso Dio, fonte di speranza e fiducia». Presenti il presidente della Regione Mario Oliverio, i sindaci di Cerchiara, Civita, San Lorenzo, Castrovillari, il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, il presidente del parco nazionale del Pollino Domenico Pappaterra. 

 

 

Il sindaco di Cerchiara Carlomagno ha elencato i nomi delle vittime e dei sopravvissuti e mandato un augurio alla piccola Chiara ricoverata a Roma. Infine ha ringraziato i volontari e tutte le forze dell'ordine che hanno partecipato alle operazioni di soccorso.

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