Blitz antidroga nel Reggino. Si è svolta dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse a carico di elementi di spicco delle famiglie Mammoliti e Giorgi di San Luca e di altri soggetti della Locride e della Piana di Gioia Tauro, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina.

 

Gli investigatori del Commissariato di P.S. di Siderno e della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, coadiuvati dagli operatori dei Reparti Prevenzione Crimine della Calabria, hanno eseguito anche numerose perquisizioni. Scoperti bunker nelle abitazioni di alcuni arrestati. Impiegati circa 100 agenti della Polizia di Stato. I particolari dell’operazione sono resi noti nel corso della conferenza stampa nella sala conferenze della Questura di Reggio Calabria, alla presenza del procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e del questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone.

Gli arrestati

  • Antonino Ferrinda, 71 anni di Oppido Mamertina (detenuto)
  • Giuseppe Ferrinda, 43 anni di Sant'Eufemia d'Aspromonte
  • Maria Filastro, 46 anni di Careri (RC)
  • Giovanni Giorgi, alias U famusu, 36 anni di San Luca
  • Giovanna Laganà. 52 anni di Reggio Calabria
  • Vincenzo Luciano, 40 anni di Siderno
  • Domenico Mammoliti, 52 anni, di Bovalino
  • Francesco Mammoliti, 47 anni di Bovalino
  • Francesco Parrelli, 51 anni di Reggio Calabria
  • Antonio Pellegrino, di Careri
  • Domenico Pellegrino, 49 anni, di Careri
  • Vincenzo Scarfone, 39 anni di Bianco

La fuga nei bunker

Nell’ambito dell’operazione Koleos, due dei ricercati sono stati arrestati in bunker sotterranei nascosti sotto le loro abitazioni. La perseveranza e l'intuito degli investigatori del Commissariato di Siderno e della Squadra Mobile hanno consentito di capire che i due fratelli Sergi potevano essere nascosti in tali bunker e hanno continuato a cercare i nascondigli fino a quando non  ne hanno trovato gli accessi. Sotto una delle due abitazioni sono stati trovati ben quattro bunker sotterranei.

Il sequestro di cocaina

Trovati anche soldi in contanti e cellulari nascosti di cui Sergi ha tentato di disfarsi distruggendo in una bacinella di acido. Le esalazioni dell'acido, nell'ambiente ristretto, hanno causato una intossicazione all'uomo che, una volta liberato, ha richiesto l'intervento dei sanitari.

Complessivamente sono stati sequestrati 52 chili di cocaina ed è stato documentato un traffico di almeno 160 chili di stupefacente per un valore di circa 16 milioni di euro. Trovate anche numerose armi sia lunghe che corte.