Si è conclusa questa mattina dinnanzi alla Corte d'Appello di Salerno la requisitoria del procuratore generale che ha avanzato le richieste di condanna nei confronti degli imputati coinvolti nell'inchiesta denominata Genesi, l'operazione che aveva disvelato episodi di corruzione nel distretto giudiziario catanzarese.

Le richieste di pena

Al termine della requisitoria il procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna già inflitta in primo grado nei confronti di Emilio Santoro e Francesco Saraco. Il gup del Tribunale di Salerno aveva condannato Emilio Santoro, faccendiere ed ex dipendente dell'Asp di Cosenza, a 3 anni e 2 mesi di reclusione e Francesco Saraco, avvocato catanzarese, a 1 anno e 8 mesi di reclusione per i reati di corruzione in atti giudiziari. Tuttavia, nel corso dell'udienza odierna la difesa di Emilio Santoro, rappresentata dall'avvocato Michele Gigliotti, ha chiesto la riqualificazione del reato di corruzione in atti giudiziari in traffico di influenze illecite poichè vi sarebbe elementi oggettivi e soggettivi a sostegno di questa tesi.

Il procuratore generale ha invece avanzato una richiesta di rideterminazione di pena nei confronti di Marco Petrini, ex presidente di sezione della Corte d'Appello di Catanzaro. È stata invocata una condanna a 5 anni di reclusione rispetto ai 4 anni e 4 mesi inflitti in primo grado, in considerazione dell’appello proposto dalla Pro-cura Generale contro l’assoluzione – ottenuta in primo grado - dal capo d’imputazione che vede accusati di corruzione in atti giudiziari Marco Petrini in concorso con l’avvocato catanzarese Maria Tassone. Marco Pe-trini è difeso dagli avvocati Francesco Calderaro e Agostino De Caro.