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«Una bella, bellissima pagina per la storia della Calabria è stata scritta, oggi, da questo Consiglio regionale. Il Testo Unico contro la ‘ndrangheta appena approvato sono convinto sia destinato a lasciare una traccia indelebile nella legislazione calabrese dal momento che in dieci legislature mai ci si era dotati di un testo unico contro il fenomeno ‘ndranghetistico». Lo afferma Arturo Bova, presidente della commissione contro la ‘ndrangheta del Consiglio regionale, secondo il quale «oggi abbiamo piena consapevolezza del fenomeno mafioso, del suo modo di atteggiarsi, delle sue devastanti dimensioni. La fotografia che ci viene offerta dalle sentenze passate in giudicato, dimostra come non via sia settore produttivo, non vi sia fonte di reddito su cui non si siano estesi i tentacoli del malaffare».
Bova ha evidenziato il potere della criminalità calabrese, che può definirsi «la principale holding internazionale del crimine. Una holding che secondo i dati Eurispes concretizza profitti per 50 miliardi di euro all'anno».
«Se questo è il quadro – ha proseguito - ben si comprende l'importanza e la necessità di approntare strumenti legislativi di contrasto adeguato a questa nuova metamorfosi di quello che non e' un mostro mitologico dalle sette teste, ma il peggiore dei mali reali che oggi minaccia il vivere civile. Un Testo Unico, dunque, che nasce come il collettore di tutte le istanze raccolte in tre anni di lungo, costante ma proficuo lavoro in Commissione».
Bova ha voluto sottolineare il grande lavoro svolto per l’elaborazione del testo: «Abbiamo audito circa sessanta soggetti, da ANCI a Banca D'Italia, da Banca Etica all'associazione antirachet, da Confindustria ai Sindacati, testimoni di giustizia come Tiberio Bentivoglio, Gaetano Saffioti, Antonio Bartuccio e tanti altri. Abbiamo recepito i loro suggerimenti, siamo andati nel cuore vivo della vita democratica del Paese».
In conclusione, il presidente ha voluto ringraziare il Presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, «per aver collaborato alla stesura di questo testo di legge, provvedendo personalmente e di proprio pugno all'adeguamento finale del testo dell'art. 10».