«Quando abbiamo sentito la scossa, ci siamo messi sotto i banchi e poi siamo siamo usciti da scuola». Restano chiuse anche oggi le scuole ad Albi, dopo la scossa di terremoto di magnitudo 3.0 avvertita ieri nella Presila catanzarese.

La situazione è costantemente monitorata dalla sala operativa della Protezione civile che ha registrato oltre cinquanta scosse nelle ultime due settimane, le ultime proprio stanotte.

Sciame sismico

«Da circa quindici giorni è in atto uno sciame sismico nella presila catanzarese tra i comuni di Albi, Taverna e Sorbo San Basile - spiega Michele Folino Gallo, responsabile dell'unità Rischio ed Emergenze della Protezione Civile -. Abbiamo avuto un primo episodio il 17 gennaio di magnitudo 4.0 seguito da una cinquantina di scosse».

Nulla di anomalo ci tengono a far sapere i tecnici della Protezione civile: «Il fatto che ci siamo terremoti in Calabria, nonostante possa spaventare o apparire qualcosa di anomalo - continua - è in realtà normale perchè questa regione è ad altissimo rischio sismico perchè si trova al contatto tra due placche tettoniche, quella africana  e qualla europea che si stanno avvicinando alla velocità di sette millimetri all'anno. La Calabria è quindi stretta come in una morsa e in alcuni punti si verificano rotture».

Le fughe fuori casa

Ma ad Albi e in tutta la Presila catanzarese la preoccupazione resta. «Il terremoto lo abbiamo sentito ieri mattina, ieri sera, questa notte» - raccontano alcuni residenti. «I ragazzi non stanno andando a scuola in questi giorni perchè abbiamo tutti paura - aggiunge una donna - anche le insegnanti, l'amministrazione. Siamo tutti preoccupati».

«Sentiamo continuamente le scosse e abbiamo paura - spiega un'altra residente -. Siamo costretti a correre fuori casa e poi rientriamo».