Il gip del Tribunale di Catanzaro Sara Merlini questa mattina ha depositato ordinanza con la quale ha rigettato la richiesta di misura interdittiva nei confronti del professore Daniele Torella, ordinario di Cardiologia nell'Università Magna Graecia e direttore dell'Unità operativa complessa di Cardiologia dell'Azienda ospedaliero-universitaria "Dulbecco" di Catanzaro.

Il docente universitario è rimasto coinvolto nell'inchiesta istruita dalla Procura di Catanzaro sui presunti casi di maltrattamenti nei laboratori universitari ed episodi di corruzione per coprire le criticità strutturali. In particolare, Torella è accusato di falso e maltrattamenti. Il GIP oggi ha rigettato la richiesta di applicazione di misura interdittiva. Ne dà notizia l'avvocato Nunzio Raimondi, difensore di fiducia del docente universitario il quale, durante l'interrogatorio svoltosi lo scorso 22 gennaio, ha esposto al giudice le proprie circostanziate difese.

Il Pm, Saverio Sapia, aveva richiesto l'applicazione della misura interdittiva della sospensione dall'attività accademica e professionale del cattedratico per un anno.

Il difensore del prof. Torella aveva richiesto, dopo ampia discussione, il rigetto della misura interdittiva. Con l'ordinanza odierna il giudicante ha ritenuto: "escludersi la gravità indiziaria ... nei confronti di Torella Daniele; la versione dei fatti resa da quest'ultimo nel corso dell'interrogatorio di garanzia, infatti, può ritenersi idonea ad introdurre una versione alternativa dei fatti verosimile e che, come tale, elide la sussistenza della gravità indiziaria".

Soddisfazione è stata espressa dal difensore del prof. Torella, avv. Nunzio Raimondi, il quale ha dichiarato: «Grazie alla tempestività dell'interrogatorio di garanzia, l'indagato ha avuto modo di puntualizzare la propria assoluta estraneità all'addebito. Quanto consente di ritenere chiarita, in fatto ed in diritto, la posizione del cattedratico in relazione all'accusa mossagli. Ciò che varrà ad escludere anche per il futuro, la ritenuta fondatezza dell'accusa per insussistenza della gravità indiziaria. Da ultimo duole rilevare che la diffusione mediatica degli addebiti abbia gravemente ed ingiustificatamente leso l'immagine ed il prestigio, accademico e professionale, di uno scienziato di gran valore come riconosciuto a livello internazionale per la propria attività di ricerca e per le importanti pubblicazioni».