Cittadini in auto pronti a trascorrere la notte fuori casa, spaventati da una nuova serie di scosse che dal 17 gennaio stanno facendo tremare la terra. Ecco cosa succedeva nella serata di ieri nella Presila catanzarese quando nell’arco di 24 ore ben 17 scosse, con epicentro ad Albi, con magnitudo fino a 3.1, hanno generato ansia e spavento tra i cittadini. Nessun danno a persone o cose, solo tanta paura.

Cittadini preoccupati per le scosse di terremoto

«Siamo stati tutti al campo sportivo – racconta un cittadino di Albi – c’erano una cinquantina di macchine. Faceva freddo e abbiamo acceso il fuoco. Siamo stati là fino alle 6 di questa mattina».«Stanotte ho dormito in macchina con mia moglie e i miei tre figli – racconta un cittadino di Sorbo San Basile – siamo molto preoccupati perché non possiamo sapere quello che può succedere da un momento all’altro».

L'impegno dei sindaci

Da Albi a Sorbo San Basile, da Taverna a Magisano, la situazione è costantemente monitorata dai sindaci del comprensorio che a scopo precauzionale hanno disposto la chiusura delle scuole, e dalla Protezione Civile regionale: «La Prociv dice che si tratta di una normale evoluzione e non si può prevedere nulla – spiega il primo cittadino di Albi Salvatore Ricca -. Stiamo cercando di far rientrare la situazione in un regime di normalità per quanto possibile seguendo l’evolversi della situazione. Abbiamo comunicato quelle che sono le aree di attesa distribuite per il paese mettendo a disposizione anche il campo sportivo, visto il grande panico che regna tra i cittadini. È una situazione quasi surreale, la gente ha paura di stare nelle proprie case e preferisce dormire in macchina. Io stesso ho trascorso la notte scorsa in strada cercando di rassicurare il più possibile le persone, verificando la situazione soprattutto nei centri storici sia del capoluogo che nella frazione, poi sono rientrato a casa».

Come comportarsi in caso di terremoto

«La Presila non è abituata ad eventi di questo tipo e quindi subentra nel panico – spiega il sindaco di Sorbo san Basile, Enzo Nania – . Noi sindaci stiamo lavorando in sinergia per prendere decisioni comuni. Abbiamo istruito la popolazione con un piano di emergenza, abbiamo indicato dove recarsi e come comportarsi durante il terremoto e quali sono le semplici norme che potrebbero salvare la vita. Il discorso della scuola a Sorbo è un po’ diverso perché io ritengo che l’edificio scolastico, costruzione in cemento armato degli anni ’70, sia sicuro. Alcune volte non vorrei chiudere le scuole proprio perché preferirei sapere i bambini in questa struttura e non lasciarli nelle loro abitazioni che in alcuni casi sono a rischio crollo».