Nel pomeriggio di ieri, su incarico della Procura della Repubblica di Catanzaro, la Squadra Mobile ha notificato avvisi di conclusione delle indagini a carico degli imprenditori Alfonso Talarico cl. ‘78 e Graziano Gregorio Russo cl. ‘66, Antonio Celia cl. ‘76, impegnati nel settore immobiliare.

 

I tre, nel mese di maggio 2015, erano in procinto di aprire un punto vendita a Catanzaro, che si sarebbe aggiunto ad un’altra impresa già presente in provincia, a Botricello, se un incendio non ne avesse investito i locali rendendoli inservibili. Le fiamme non hanno raso al suolo l’intera struttura solo grazie al tempestivo intervento di una Volante della Polizia di Stato che ha avvistato il fumo fuoriuscire dai capannoni ed ha allertato i Vigili del Fuoco. A questo episodio ne era seguito un altro, a distanza di una ventina di giorni, il 7 giugno 2015, provocando non meno danni.

 

Le indagini hanno permesso di constatare che ad appiccare l’incendio furono gli stessi imprenditori che in quei capannoni avevano investito. Un accurato sopralluogo sulla scena del crimine ha consentito infatti agli inquirenti di repertare scatoloni di diavolina e uno scontrino fiscale, che ne ha di fatto documentato l’acquisto presso un centro Catanzaro, il giorno precedente l’incendio.

 

Le immagini del negozio hanno ritratto i titolari dell’azienda acquistare quella diavolina che era servita per appiccare il fuoco alla struttura. I locali che ospitavano l’azienda in via di apertura non erano muniti di impianto di videosorveglianza né di allarme ma la merce che li occupava godeva di abbondante copertura assicurativa, evidentemente oggetto delle mire dei tre indagati.

 

I tre dovranno ora rispondere dell’accusa di avere provocato l’incendio dei loro locali allo scopo di ottenere l’indennizzo dell’assicurazione da cui erano coperti.

 

Le immagini del negozio: