Rimane in carcere Ciro Russo, il 42enne napoletano accusato di aver tentato di uccidere, martedì scorso, l’ex moglie Maria Antonietta Rositani, aggredendola e poi dandole fuoco con della benzina. Il gip di Reggio Calabria, Stefania Rachele, ha infatti convalidato il fermo e ha emesso nei suoi confronti l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo si trova recluso all'istituto penitenziario di “Arghillà” e stamani è comparso dinanzi al giudice per l’interrogatorio di garanzia. Così come avvenuto la sera del suo arresto anche oggi Russo si è avvalso della facoltà di non rispondere.

 

 

Scena muta anche stamani quindi, da parte dell’uomo, difeso dall’avvocato Antonino Catalano, che né agli investigatori della Squadra Mobile della Questura reggina, né agli inquirenti ha fornito dettagli su quanto compiuto. Il 42enne si trovava agli arresti domiciliari rimediati in seguito alla denuncia sporta dalla ex moglie che, da martedì si trova ricoverata al “centro grandi ustionati” di Bari e versa in gravi condizioni. La donna lo aveva denunciato per il reato di stalking e maltrattamenti e il 42enne dal gennaio al maggio dello scorso anno è stato recluso per poi essere scarcerato dal gip il quale sostituì quindi, la misura con quella degli arresti domiciliari che aveva deciso di scontare ad Ercolano, in provincia di Napoli. La notte intercorsa tra lunedì e martedì Ciro Russo è evaso dai domiciliari ed ha percorso in auto, oltre 400 chilometri per giungere Reggio Calabria e compiere la sua vendetta. Intorno alle 8,40 l’uomo, in via Frangipane, alla periferia sud della città, ha speronato l’automobile su cui viaggiava la Rositani e dopo averla investita le ha gettato addosso della benzina e poi le ha dato fuoco. Quella mattina si sarebbe dovuta celebrare un’udienza molto delicata della loro causa di separazione. Una separazione che Russo non accettava e che l’ha visto compiere questo gesto atroce ai danni dell’ex moglie. 

 

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