Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare del Ncd a Palazzo Campanella, Giovanni Arruzzolo.

 

“Le recenti iniziative delle forze dell’ordine, inoltre, coordinate dalla magistratura per combattere il caporalato, evidenziano l’impegno del Governo per arginare un fenomeno i cui esiti aggraverebbero ulteriormente  l’immagine negativa della nostra terra. In questo quadro – sottolinea Giovanni Arruzzolo -  spicca l’opera diuturna delle strutture della Chiesa cattolica pianigiana, con in testa i suoi vescovi, alle quali va tutto il mio sostegno convinto, per assicurare solidarietà e vicinanza a chi, per ragioni e responsabilità che originano spesso al di là dei nostri confini nazionali,  fugge da guerre e fame per cercare una speranza di vita in Italia ed in Europa. Tutto ciò – prosegue Arruzzolo – non per aggiungere denuncia a denuncia cui spesso è seguito poco o niente sul piano dei fatti, ma per sottolineare la concreta e sincera preoccupazione al fine di spegnere sul nascere ogni incomprensione o attrito che sia tra le diverse etnie o con la comunità locale, e per governare processi sociali che non sfocino più in situazioni simili conosciute, purtroppo, qualche anno fa. Certamente non bastano nè  gli scongiuri, nè le buone intenzioni dei singoli, ma occorre che lo sforzo dello Stato centrale e delle istituzioni regionali si traduca in un’ unica direzione di marcia e di obiettivi, rendendo così netto l’operato e la qualità degli interventi. Il Nuovo centrodestra in Calabria – afferma Giovanni Arruzzolo – è assolutamente d’accordo con il ministro Alfano, le cui valutazioni sono abbastanza evidenti in tutte quelle azioni che la prefettura di Reggio Calabria sta approntando da tempo, monitorando quasi quotidianamente la particolarità della situazione rosarnese. Il canale umanitario per fronteggiare tale emergenza, coordinato dal prefetto Sammartino, è da sostenere proprio perché decine di essere umani, tra cui tante donne e bambini, siano trattati come tali e sia loro garantito un livello minimo di accoglienza. Rosarno e la Calabria sono terre civili e democratiche, e la comunità rosarnese, che è un avamposto del Paese dinanzi alla tendopoli, non può essere lasciata da sola a gestire un impatto sociale così rilevante e con equilibri davvero precari. Nei giorni scorsi il presidente Oliverio ha manifestato gli intendimenti della Regione, adesso è necessario rapidamente che tutta quell’area sia attrezzata ed infrastrutturata civilmente, potenziandone i servizi, elevando così gli indici di prevenzione, sicurezza e controllo. Dobbiamo infatti trarre esperienza da quanto avvenne cinque anni addietro, agli scontri di piazza a livello di guerriglia, ed una intera città messa sotto scacco dall’esplodere  improvviso di tensioni i cui segnali erano però abbastanza evidenti. La crisi dell’agrumicoltura, nel caso odierno, unica fonte di reddito per produttori, commercianti e lavoratori agricoli, può innescare incomprensioni e reazioni che vanno intercettate, prevenute e canalizzate nei giusti alvei, magari intensificando i controlli come misura di prevenzione, limitando l’uso e l’abuso di assunzione di sostanze alcoliche, purtroppo molto diffuse tra gli immigrati, impedendo quelle manifestazioni di esaltazione che condizionano i comportamenti delle persone e che incidono irrimediabilmente ed in modo negativo il rapporto tra i cittadini e gli immigrati. E’ un lavoro arduo – conclude Giovanni Arruzzolo – e l’obiettivo non può essere mancato”.