Parzialmente accolte le richieste formulate dall'accusa. Assolti cinque del 19 imputati alla sbarra
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E' giunta come previsto poco prima delle ore 21 la sentenza del processo scaturito dall'operazione "Tela del ragno" contro presunti esponenti dei clan del basso Tirreno cosentino. Alla sbarra 19 imputati. Per 14 di loro il procuratore Eugenio Facciolla aveva chiesto l'ergastolo. La Corte d'Assise di Cosenza, presieduta dal giudice Giovanni Garofalo, con a latere Francesca De Vuono, ha parzialmente accolto le richieste formulate dall'accusa comminando il carcere a vita per 11 soggetti: Giovanni Abruzzese, Gennaro Ditto, Giancarlo Gravina, Giacomino Guido, Giuseppe Lo Piano, Mario Martello, Valerio Salvatore Crivello, Nella Serpa, Mario Mazza, Fabrizio Poddighe e Francesco Tundis.
“Tela del ragno”, chiesti 14 ergastoli
Condanna a 22 anni di reclusione per Umile Miceli mentre, tra gli altri imputati per i quali Facciolla aveva chiesto l'ergastolo, sono stati assolti Paolo Brillantino e Livio Serpa. Assolto anche Ulisse Serpa (il pm aveva chiesto la condanna a 12 anni). Il collaboratore di giustizia Giuliano Serpa è stato condannato a 14 anni (il procuratore ne aveva chiesti 15) mentre Vincenzo Dedato, anch'egli pentito, è stato condannato a 11 anni, uno in meno rispetto a quelli chiesti da Facciolla nella sua requisitoria. Assolti infine Tommaso Gentile e Mario Matera.
Regge dunque l'impianto accusatorio e la ricostruzione delle circostanze di numerosi omicidi che hanno insanguinato negli ultimi vent'anni le località del Tirreno cosentino. Il giudice ha inoltre dichiarato il proscioglimento di Luca Bruni per intervenuto decesso del reo ed ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza nei riguardi di Vanessa Abbruzzese, Antonietta Cipolla e Giuseppe Drago, al fine di procedere per il reato di falsa testimonianza.