VIDEO | L’esecutivo leghista guidato da Roy Biasi in prima linea nella gestione della somministrazione del siero. Ma gli esponenti politici si difendono e dicono di aver operato in veste di volontari
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Nel “sabato nero” della vaccinazione calabrese si vede un carabiniere che riceve la dose mentre sta in piedi, un medico che prepara le siringhe e le porge al vaccinatore senza indossare il camice, e diversi amministratori comunali che maneggiano i flaconi appena usciti dal frigorifero: tutte cose in contrasto con le prescrizione, di igiene e sicurezza sanitaria, contenute nei Piani nazionali e regionali.
Le vaccinazioni a Taurianova
Benvenuti a Taurianova dove, nel primo giorno di attivazione del Punto vaccinale - per over 80, forze dell’ordine e personale scolastico - un video girato e diffuso da ApprodoCalabria.it inchioda nuovamente l’Asp di Reggio Calabria che, pur di essere la prima azienda nel fare uscire la vaccinazione dal mondo degli oiperatori sanitari, risparmia sull’organizzazione. Che in parte ha palesemente “appaltato” alla giunta guidata dal leghista Rocco Biasi, i cui assessori Massimo Grimaldi e Maria Fedele si vedono nelle immagini girate con il telefonino all’ingresso della struttura con i fogli che l’Asp gli fa maneggiare – benchè contengano dati sensibili sulle persone che entrano per vaccinarsi – e il giorno dopo lo scoppio del caso tentare di ridimensionare l’accaduto.
La giunta nell'organizzazione
«Operiamo nelle vesti di volontari – afferma Grimaldi, intercettato ancora davanti alla struttura messa a disposizione del Comune – non abbiamo commesso nessun reato, abbiamo aiutato chi si doveva vaccinare». Versione blanda, contraddetta dalle immagini, perché un conto è dare informazioni e un conto è, come avvenuto sabato, sapere dai documenti su carta intestata dell’Asp chi si deve vaccinare, magari scoprendo nella anamnesi obbligatoria che tipo di quadro clinico ha la persona da vaccinare. Ma la sospetta intromissione nella vita di chi sceglie di vaccinarsi, non è la sola anomalia. Raffaele Scarfò e Angela Crea, il primo è vice presidente del Consiglio, l’altra è assessore alle Politiche sociali, si vedono intenti a dare una mano - il primo senza il camice - prendendo i flaconi, sfregandoli per riscaldarli, anche in questo caso in barba alle disposizioni del Piano, che sottolinea l’obbligo solo per il personale formato di prestare assistenza, trattandosi anche di una procedura sanitaria parecchio delicata, che prevede la sosta del vaccinato in una stanza per porsi in osservazione.
Vaccinazione per tre categorie
Ma la colpa di tutto ciò, ovvero nessuno che fa sedere chi riceve la dose in un unico stanzone che nel video si vede trasformato in bolgia improvvisata, è certamente dell’Asp di Reggio Calabria che, nella fretta di essere la prima, non ha curato nessun particolare, accorgendosene in ritardo dei rischi di una operazione che invece deve essere portata avanti nella massima tranquillità per chi sceglie di vaccinarsi.
Invece niente che invogli ad andare a vaccinarsi, anche se, spiega il vice sindaco Nino Caridi, qualcosa è cambiato e «oggi abbiamo tre sale dedicate ognuna alle categorie da vaccinare», e infatti arrivano tre anziani che comunque si lamentano: «Non ci sono informazioni su come vaccinarsi e quando». Notizie che loro trovano in presa diretta parlando, davanti all’ingresso, con gli amministratori comunali che là continuano a sostare, mettendo però in evidenza un altro disastro organizzativo dell’Asp consistito nel mancato varo di un Piano di comunicazione – anche questa una cosa che prescrive il Piano Longo – con l’aggravante che, mancando ancora la piattaforma di Poste per le prenotazioni e il caricamento dei dati, destano sospetti altre cose scoperte in mattinata.
Il vice-sindaco vaccinato
Tra i vaccinati di Taurianova c’è anche il vice sindaco che, chiamato in causa dal Pd – che in una nota ha chiesto a che titolo l’amministratore abbia ricevuto il siero – ha precisato di «essere un volontario della Croce rossa», quarta categoria questa che a Taurianova si è potuta vaccinare: senza che nessuno lo sapesse. Per la cronaca, secondo verifiche che il cronista ha potuto fare, Caridi è approdato alla Cri solo di recente – tra dicembre e gennaio - e attraverso un corso on line al termine del quale risulta iscritto al Comitato locale di Rosarno. Tanto è vero che nelle operazioni di oggi pomeriggio, si è presentato nei locali con la divisa, vaccinato a metà.