Sul caso dei test congelati, il deputato del Movimento 5 stelle chiede chiarezza: «Troppi silenzi e pochi elementi precisi dalla Regione e dal commissario Zuccatelli»
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Il deputato del M5s Francesco Sapia, membro della commissione Sanità della Camera, è tornato sulla vicenda dei tamponi in frigo, «perché nell’inspiegabile silenzio della presidente Jole Santelli bisogna che vengano sciolti i forti dubbi che nessuno ha ancora fugato, a partire dal commissario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, che non ha ancora fornito elementi precisi».
Per questo il parlamentare ha trasmesso una specifica richiesta di accesso agli atti al direttore della centrale operativa del 118 dell’Asp di Cosenza, Riccardo Borselli, «per sapere il numero preciso dei tamponi lì giacenti alla data del 12 maggio, per conoscere le date di esecuzione e le sedi in cui sono stati mandati per la processazione, guarda caso quando noi 5 Stelle abbiamo compattamente denunciato il caso».
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Nella richiesta, «che riveste carattere di urgenza», Sapia ha aggiunto di voler sapere «il numero delle unità di personale utilizzate per il trasporto dei tamponi e le relative mansioni ricoperte», nonché «i documenti relativi alla conservazione dei medesimi, cioè per capire in quali frigoriferi sia avvenuta, a quale temperatura, con quale suddivisione dei campioni per ciascuna apparecchiatura e quali ne siano le caratteristiche tecniche, con particolare riguardo alla loro eventuale capacità di congelamento sino a -80 °C».
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Il deputato del Movimento 5 Stelle ha chiesto anche «i documenti relativi all’acquisto dei suddetti frigoriferi e/o congelatori» e «i documenti relativi alla conferma, da parte dei laboratori pubblici destinatari dei riferiti materiali, dell’avvenuta processazione dei tamponi trasferiti dalla Centrale operativa del 118 dell’Asp di Cosenza, con i dettagli quantitativi e identificativi privi di qualsivoglia dato sensibile. Noi 5 Stelle – sottolinea Sapia – vogliamo la verità e non ci fermeremo finché non si farà luce, al di là delle indipendenti, preziose attività della magistratura. È doveroso che i responsabili sanitari collaborino, nell’interesse di tutti i calabresi».