Nel marzo del 2021 la Regione siglò un accordo con le strutture private che stabiliva anche tariffe calmierate. Ecco l’elenco dei laboratori che aderirono e quanto dovrebbe costare un test (ASCOLTA L'AUDIO)
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Più crescono i contagi, più pesa sulle famiglie la stangata dei tamponi molecolari che molti sono costretti a effettuare privatamente a causa del tracciamento delle Asp andato in tilt. La spesa media è di 70 euro a test, che per una famiglia di quattro persone si traduce in una batosta di 280 euro. Un esborso che con molta probabilità la stessa famiglia tipo dovrà replicare dopo 10 giorni se almeno uno dei componenti risultasse positivo al primo test. Sperare che se ne faccia carico il sistema sanitario è spesso una pia illusione, perché – come abbiamo già spiegato – sono tantissimi i calabresi reclusi in casa che attendono da settimane di essere contattati dalle rispettive Asp di appartenenza per effettuare il test.
L'ordinanza regionale dimenticata
Eppure, la soluzione per rendere meno gravoso il salasso economico c’è: un’ordinanza regionale emanata il 15 marzo del 2021, quando a guidare la Regione c’era ancora il presidente facente funzioni Nino Spirlì. L’atto concretizzò l’accordo sottoscritto con i laboratori privati autorizzati e accreditati al Sistema sanitario nazionale, affinché fossero abilitati all’esecuzione del test molecolare su tampone rino-faringeo e incrementassero così la capacità della Calabria di monitorare l’andamento della pandemia. Ma non solo.
Tamponi a prezzi "popolari"
L’intesa, infatti, prevede anche un prezzo scontato per il tampone molecolare, pari a 61,59 euro, a fronte dei 117,91 euro che costerebbe se si applicasse il tariffario nazionale Ssn. A dire il vero, il prezzo non scontato nell’ordinanza è erroneamente indicato in circa 70 euro, a causa della dimenticanza di una voce - l’estrazione del Dna o dell’Rna -, che costa 45,50 euro. Quindi 61,59 euro rappresenta un prezzo scontato di oltre il 50 per cento (e non il 15, come scritto nell’ordinanza) rispetto a quello che si evince dal tariffario nazionale per un tampone molecolare.
Un ulteriore 20% per cento di sconto – per un prezzo finale di 49,75 euro per singolo test - è applicabile nel caso in cui le Asp affidino ai laboratori sottoscrittori dell’accordo il compito di eseguire e processare parte dei tamponi di loro competenza, col fine di decongestionare i laboratori di analisi ospedalieri.
I laboratori convenzionati provincia per provincia
Nell’ordinanza regionale del marzo scorso sono anche elencati i laboratori aderenti all’intesa: Bios Diagnostic Laboratories (Crotone); Ippocrate (Catanzaro); Nusdeo e Multimed Network (Vibo Valentia); Istituto Clinico De Blasi, Laboratori Riuniti della Piana, Centro Diagnostico Gamma di Gioia Tauro; Antico Laboratori di Antico Alfredo di Siderno (Reggio Calabria). A questi otto, ad agosto, se ne sono aggiunti altri due - Volante Srl (Crotone) e Life Brain Srl (Cosenza) - per un totale, in Calabria, di 10 laboratori privati che dovrebbero applicare lo sconto previsto.
La politica esaltò l'intesa con la solita enfasi. «La capacità di testing deve essere rafforzata su tutto il territorio regionale», sottolineava il comunicato stampa sfornato per l'occasione, ma nei fatti l'accordo è restato lettera morta, soprattutto con riguardo alla maggiore sinergia tra pubblico e privato.
Laboratori privati sedotti e abbandonati
«Soltanto in caso di tampone il cui esito è richiesto con particolare urgenza (8-24 ore) spiega Claudio Giorno, ex segretario regionale dell’Anisaf, associazione di categoria che rappresenta i laboratori privati - è possibile applicare un prezzo maggiore a quello concordato di 61,59 euro. Un costo molto conveniente per gli utenti, che fu accettato dagli studi privati perché in prospettiva c’era la possibilità di lavorare in sinergia con il sistema sanitario regionale nel contrasto alla pandemia e nel tracciamento dei positivi».
Giorno, che partecipò attivamente alla stipula di quell’accordo con Spirlì, denuncia il mancato coinvolgimento dei laboratori privati, che, proprio in base all’intesa sottoscritta a marzo, potrebbero «decongestionare in maniera decisiva il sistema sanitario calabrese».
Occasione mancata
«Chiediamo solo che quell’ordinanza venga rispettata e ci facciano lavorare – continua -. Ci sono moltissimi casi di persone bloccate in casa che attendono il test per sapere se sono fuori dal Covid. Noi potremmo fare anche questo, andando a domicilio, eseguendo il tampone e poi processando i test. Per attrezzarsi a questo i laboratori privati hanno fatto investimenti milionari, è assurdo che non si sfrutti questa possibilità, tanto più che i prezzi frutto di quell’accordo sono estremamente convenienti per il sistema sanitario regionale. O si crede, forse, che i tamponi che si fanno nei laboratori ospedalieri non costino nulla alle casse pubbliche? Invece, si preferiscono allestire tende in mezzo alla strada per fare i tamponi, con le risposte da parte delle strutture pubbliche che spesso arrivano oltre le 72 ore perché, ovviamente, la mole di processamento è elevata. Senza contare chi è segregato in casa a seguito di un tampone antigenico positivo è non viene chiamato dalle Asp per il successivo tampone molecolare».
Sanità itinerante, il progetto
Insomma, per l’ex segretario dell’Anisaf, «questo è il punto cardine». «Se si è persa la possibilità del tracciamento - insiste -, è perché non si attiva la sinergia con le strutture private prevista nell’ordinanza regionale».
Da qui l’invito alla Regione a coinvolgere davvero gli studi privati, «per andare incontro alle famiglie calabresi». Magari, prendendo in considerazione la realizzazione del progetto – Piazze di Obiettivo Salute Serena – «una sorta di sanità itinerante affidata ai laboratori accreditati per effettuare tamponi rapidi, tamponi molecolari, e successivamente vaccinazioni».