Il pm aveva chiesto la condanna a un anno e otto mesi per entrambi (leggi sotto). Il Tribunale di Catanzaro, presieduto da Tiziana Macrì, li ha invece assolti ‘perché il fatto non sussiste’. L’accusa era abuso d’ufficio, per la nomina di Alessandra Sarlo al dipartimento controlli della Regione. 

 

La richiesta del pm-"L'uno complice dell'altro , colpevole per aver perseguito in maniera falsa, ingannevole e truffaldina un disegno preordinato a nominare la Sarlo". Parole forti quelle pronunciate stamane in aula dal pm Gerardo Dominijanni che al termine della requisitoria durata circa tre ore ha chiesto per l'ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti e l'allora assessore al Personale Domenico Tallini la condanna per entrambi ad 1 anno e 8 mesi di reclusione e l'interdizione temporanea dai pubblici uffici, accusati di abuso di ufficio in concorso per aver nominato un' esterna Alessandra Sarlo, la moglie del giudice Giglio, a dirigente generale del dipartimento "Controlli", scavalcando gli interni.  I due avrebbero attestato falsamente che i dirigenti interni alla Regione  non possedevano un'esperienza sufficiente in proporzione alla complessità dell'incarico e il  pm nel corso della requisitoria ha dimostrato come il curriculum della Sarlo fosse invece di gran lunga inferiore a quello di Luigi Bulotta, che aveva  un'esperienza pluriennale nel settore Controlli. Per la pubblica accusa Tallini ha avuto un ruolo di responsabilità maggiore rispetto a Scopelliti: è vero che a volere la nomina della Sarlo è stato  l'ex presidente della Regione, il mandante ma senza Tallini, l'esecutore, quella nomina non ci sarebbe mai stata.

Gabriella Passariello